La supplica scritta in occasione della festa del papà evidenzia quanto le sorelle detenute soffrano la lontananza dalla famiglia e provino rimorso per le preoccupazioni ed i dispiaceri provocati ai loro papà a causa del loro stato detentivo.
“Dio nostro, creatore del cielo, della Terra e Padre di tutte noi, siamo qui ad invocarti e pregarti di alimentare sempre in noi quella luce della vita che tu solo puoi nell’aprire le nostre menti e splendere nei nostri cuori. Non abbandonarci a questa reclusione; fa’ che la Tua presenza si estenda fuori di qui a tutti coloro che sono bisognosi in questi tempi difficili che non riusciamo a condividere con essi.
Rendici coraggiose nell’abborracciare tutti i cambiamenti volti al bene nostro e della comunità. Possano le sofferenze attuali essere i dolori dei nostri parti di un mondo più fraterno e sostenibile. Insegnaci ad assecondare come fece Giuseppe il consiglio dell’angelo, resistendo alle convenzioni sociali facendo trionfare l’amore, accogliendo accanto a sé Maria e il frutto del Suo grembo. Giuseppe, pilastro della famiglia terrena, Padre di Tuo figlio Gesù, esempio di fedeltà ed obbedienza, silenzioso alla Tua volontà, che sia per sempre il protettore e il consigliere di tutti i nostri papa’ per i quali Ti chiediamo sempre che il rispetto e l’amore di noi verso di loro resti sempre integro con la Tua misericordia.
E se anche molte di noi abbiamo deluso nel delinquere le loro aspettative, oggi cogliamo con la ricorrenza di San Giuseppe, attraverso le preghiere, di chiedere il loro perdono e l’amore del quale non potremmo fare a meno. Un augurio oggi a quelli che ancora corrono dietro le nostre vite ed a coloro che non ci sono più, ma che dal cielo sono orami quegli angeli custodi, tesori preziosi. Aiutaci Signore a tenere saldo sempre questo amore che ci lega ai nostri papà attraverso lacrime e preghiere di donne che cercano ogni giorno di arrivare alla libertà con la Tua benedizione.
Grazie Signore…”