“Visitare i carcerati”: una delle sette opere di misericordia

La scelta di Papa Francesco di lavare e baciare i piedi alle detenute del carcere Rebibbia durante la Messa del Giovedì Santo, é il più umile atto d’amore che il Pontefice potesse realizzare. Inginocchiarsi di fronte a chi sta scontando una pena detentiva è un esempio per tutti noi: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” disse Gesù a coloro che erano pronti a lapidare una donna che aveva commesso adulterio.

Questa notte un enorme masso è stato spostato dal sepolcro e la vita ha vinto la morte. E noi? Siamo capaci di spostare le pietre che appesantiscono il nostro cuore? Anche oggi, nel giorno della Resurrezione, Nanà ci dona una sua riflessione.

“Un fugace sguardo alla tv, mentre scorrono come sequenze le immagini del SANTO PADRE che ci fa rivivere uno dei momenti più alti della fede, del Cristianesimo: la lavanda dei piedi durante la liturgia del Giovedì Santo….stavolta questo atto d’amore di Dio si è traslato attraverso FRANCESCO sulle nostre amiche detenute nel carcere di Rebibbia. Catturata dallo sguardo colmo di fede e devozione emotivamente palese mi è parso di raccogliere un appello accorato, un’invocazione a Dio di proteggerci e salvarci tutti, in un momento in cui il mondo è sopraffatto dalla sete di morte tra guerre, genocidi, stragi……..ma quello sguardo che ha catturato me ha rapito il cuore di quelle donne che si sono sentite amate, non più sole. Donne che in lacrime avevano la consapevolezza di quanto DIO sia grande, umile, padre, amico…….La strada giusta per arrivare al cielo………    

Nell’appoggiare i piedi dopo averli lavati e asciugati, mi sono resa conto che il sorriso del Papa, emissario del Padre Nostro, non era altro che la certezza del perdono per tutti i nostri peccati. Che quel sacrificio sulla croce non è mai stato inutile. Un messaggio di speranza in questa Pasqua che aspettiamo quale rinascita, vita e non morte, cosi come la resurrezione di Gesù: la sua ascesa al cielo alla Destra del Padre.

Che grande mistero che è la Fede. Che fonte di gioia e rifugio dei peccatori. Accompagniamo con le nostre lacrime quelle donne che hanno ormai la consapevolezza di aver ricevuto Dio e di aver asciugato qualche rivolo di sangue, frutto di quell’atroce flagellazione di GESU. Oggi quindi guardiamo tutte al cielo, sorridenti in segno di speranza, un messaggio a quell’uomo crocifisso per noi che non è stato vano, inutile, ma ci ha salvato. Uno sguardo per vedere volare tante colombe simbolo di quei bambini vittime di guerra, per tutte quelle come noi ormai affidateci a lui, peccatrici ma convertite a quella fede unica e sola fonte di speranza.

BUONA PASQUA a tutti. Gesù é salito al Cielo: il Padre suo é sempre con noi. Lode a te redentore!” Nanà

Un augurio sentito a tutti i lettori anche dalla redazione de Il Blog di Gió.

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