Ciro Di Francia, hai un retaggio culturale, sociale e politico importante. Fai un riassunto per i lettori?
“Per qualche decennio sono stato impegnato nel sindacato e nell’associanismo, nell’Enam, ente di assistenza autogestito dal personale scolastico, soppresso senza giustificati motivi dal Governo Berlusconi nel 2010.
Per anni mi sono confrontato con i diversi livelli istituzionali sulle problematiche dell’ambiente, della salute e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico-culturale. Mi sono battuto per affermare e tutelare i valori del Lavoro, della Pace, della Giustizia, della legalità e della meritocrazia.
Nonostante l’età avanzata (il 3 ottobre compirò 80 anni), non riesco ancora a fare il semplice pensionato. Sento forte l’esigenza di continuare il mio impegno e le mie battaglie soprattutto per i giovani e per contribuire a consegnare loro un futuro migliore. Ho deciso, pertanto, di accettare la candidatura nella lista “Pozzuoli Ora!” . E’ da tempo che Raffaele Postiglione, candidato Sindaco per la seconda volta, mi sollecita. La stessa sollecitazione a scendere in campo mi è pervenuta dai miei figli e anche da amiche e da amici”.
Perché proprio con “Pozzuoli Ora!”?
“La mia scelta di sostenere Raffaele Postiglione viene da lontano perché, nonostante la mia collocazione politica nell’ambito di centro-sinistra, 5 anni fa non ho condiviso la coalizione eterogenea che ha sostenuto Figliolia. Negli anni abbiamo potuto verificare che alla base non esisteva un’intesa politica, un progetto per la città. In questi 5 anni abbiamo assistito a cambi di casacca che alla fine hanno provocato ulteriore sfiducia nei cittadini, sempre più lontani dalle istituzioni. In questi 5 anni Postiglione ed altri consiglieri comunali, hanno tentato di fare un’opposizione costruttiva, con proposte concrete anche attraverso la presentazione di ordini del giorno. Ma la maggioranza spesso ha violato i valori più essenziali di una democrazia“.
Che opinione hai dell’Amministrazione uscente?
“A distanza di 5 anni, e aldilà della triste vicenda giudiziaria, che mi auguro si concluda al più presto e su cui non deve essere fatta nessuna speculazione, la mia posizione sui risultati conseguiti dall’Amministrazione Figliolia resta molto critica.
Qualche timido risultato è stato ottenuto per gli scarichi a mare in quanto le Associazioni hanno impegnato la Procura della Repubblica. Per la prossima stagione balneare restano gli scarichi del collettore borbonico a Via Napoli, dell’Alveo dei Camaldoli e del canale abruzzese a Licola. Abbiamo poi la piaga degli scarichi abusivi su cui si dovrebbe esercitare un maggiore controllo. D’altra parte non si capisce quale sistemazione si può ipotizzare per il lungomare di via Napoli.
Totale inadempienza per le bonifiche soprattutto delle 5 discariche di via Provinciale Pianura, il cui percolato ha raggiunto le falde acquifere del sottosuolo puteolano. Le Associazioni avevano raggiunto un ottimo risultato con l’ex Ministro Sergio Costa per trasformare l’area vasta di Giugliano da SIR (sito di interesse regionale) a SIN (sito di interesse nazionale).
Il Generale Costa assunse anche l’impegno di far rientrare le 5 discariche di Via Provinciale Pianura. Successivamente, però, fu sostituito dal Ministro Cingolani ed il decreto di perimetrazione dell’area, di sua competenza, a distanza di oltre 18 mesi non è stato ancora emanato.
Risultati disastrosi per il sistema sanitario, ulteriormente evidenziato durante il periodo della pandemia. Non dimentichiamo che il Sindaco rappresenta la massima autorità sanitaria del territorio ed ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini.
Nonostante i vari solleciti delle Associazioni, non c’è stato alcun confronto. Va tenuto presente che grazie alle lotte del movimento “Stop al biocidio” alla Campania sono state assegnati 33 milioni di euro per gli screening oncologici per accertare se le popolazioni hanno subito danni dai roghi e dai rifiuti tossici. All’Asl Napoli 2 Nord sono stati assegnati per le annualità 2014/2015 circa 12 milioni di euro.
Quali sono i risultati? Qual è stato il ruolo dei sindaci che avevano il dovere di definire indirizzo e controllo? Sanno i Sindaci che per il disastro ambientale esiste un progressivo incremento delle patologie oncologiche? Il registro tumori è fermo al 2016!
Sulle opere pubbliche c’è da stendere un velo pietoso. Dopo oltre 52 anni dall’evacuazione del Rione Terra i Puteolani hanno il sacrosanto diritto di sapere quale ruolo e quale destinazione avrà l’Antica Rocca. C’è da chiedersi se è stata la scelta migliore di definire un bando per assegnarlo ad un unico gestore senza un confronto con le associazioni e con i cittadini.
E la memoria delle centinaia di vittime della Sofer hanno il diritto di essere onorate in primis con la bonifica di tutta l’area, con un monumento/simbolo per non dimenticare, con una destinazione, benchè l’area sia diventata privata, compatibile con lo sviluppo della città?
Ed a proposito di città va ribadito che abbiamo perso un’occasione storica e preziosa nella fase post-bradisismica in quanto non è prevalso l’interesse di rendere Pozzuoli una città sicura. In una terra sismica sarebbe indispensabile l’aggiornamento periodico delle schede di vulnerabilità sugli edifici pubblici e privati, una densità abitativa compatibile con il fenomeno bradisismico, una cura particolare delle periferie.
Si rammenta che anche nelle periferie gli abitanti hanno gli stessi diritti di quelli del centro, per quanto riguarda l’efficienza dei servizi ed in particolare dei trasporti. Siamo contenti che dopo il fallimento i pullman della ex CTP hanno ripreso a garantire il servizio anzitutto sulla fascia costiera.
Per la ripresa del fenomeno bradisismico, pur apprezzando le iniziative di formazione da parte della Protezione Civile di Pozzuoli nelle scuole, va ribadita la necessità di organizzare incontri periodici con associazioni e cittadini. A tal fine avevamo apprezzato la scelta del piano planovolumetrico di Monterusciello che prevedeva una sezione staccata della Facoltà di geologia della Federico II di Napoli. Ciò avrebbe favorito confronti e convegni scientifici anche di livello internazionale. Non se n’è fatto più nulla, ma sarebbe una proposta da riprendere con un confronto con l’Università.
In merito al Parco Archeologico dei Campi Flegrei non penso di dover spendere molte parole per le tristi condizioni in cui versa il suo patrimonio. Le Associazioni avevano assunto un’iniziativa concreta per ripristinare l’ex carcere di San Gennaro nell’Anfiteatro, ma a distanza di anni, al di là di qualche timida proposta, il tutto è naufragato nel nulla. Non posso, inoltre, non segnalare l’assenza, in una città come Pozzuoli, di un Tribunale e del Giudice di Pace.
Una sintesi dura e realistica di tante problematiche irrisolte. Questo ti spinge in prima linea?
Quando penso a questi e ad altri problemi non mi sento libero di disinteressarmi.
Non a caso, da diversi anni, con il Circolo Acli Dicearchia, organizziamo due eventi: a maggio il Premio Dicearchia, a settembre messa di suffragio e fiaccolata per le vittime dei vari disastri.
Spero che in questa campagna elettorale ci potrà essere un confronto concreto su questi ed altri temi. Spero altresì che saranno eletti candidati che amano la città.
La mia candidatura non è in contrapposizione, ma è aperta al dialogo perché Pozzuoli non è una città qualsiasi. Ha risorse incommensurabili non valorizzate che potrebbero dare positive risposte ai giovani, costretti, invece, ad emigrare, provocando il vuoto culturale nella città.
Siamo lungimiranti quando entriamo nelle urne? Dovremmo chiederci se amici, parenti e conoscenti, saranno in grado di rappresentarci. La scelta del voto deve essere consapevole, un atto di coraggio e di svolta. Chiudiamo con le logiche locali e clientelari. Il voto è uno strumento di democrazia. Null’altro. Diamo una possibilità al nuovo, al cambiamento!”