Lo scorso 30 luglio Flavio, un bambino di 12 anni, è morto poco dopo un tuffo nella piscina dell’Aquafarm di Battipaglia. Il bambino avrebbe battuto accidentalmente la testa durante il percorso dell’acquascivolo dal quale si è lanciato. Appena uscito dalla piscina ha vomitato e poi è svenuto. Accorsi tempestivamente i sanitari del 118, sono risultati inutili i tentativi di rianimazione. Sul caso ha aperto un’inchiesta la Procura di Salerno.
La famiglia, originaria di Pompei, si era recata al parco acquatico “Aquafarm” per trascorrere una giornata in spensieratezza. Giornata che poi si è trasformata in tragedia. Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio ha inviato un messaggio di cordoglio alla famiglia: “Addolorati per il grave lutto che vi ha colpiti, partecipo sentitamente al vostro dolore. Nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai figli. La perdita di un figlio è come se fermasse il tempo, si apre una voragine che inghiotte il passato e anche il futuro“.
L’ipotesi più probabile è che si sia determinata un’emorragia cerebrale – dichiara il dott. Aniello Angellotti, già medico di medicina generale – Essa sarebbe scaturita dal trauma cranico rilevato dall’esame autoptico, trauma causato con ampio margine di probabilità dall’urto accidentale sullo scivolo. La compressione encefalica, dovuta dall’ematoma formatosi a seguito dell’emorragia, spiegherebbe anche il vomito”.