Mentre il Consiglio dei Ministri si preoccupa di prorogare, attraverso un decreto-legge, lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022, gli studenti dell’Isis “Pitagora” di Pozzuoli sono costretti a manifestare per rivendicare un regolare diritto allo studio. Nonostante siano trascorsi quasi due anni, nonostante i sacrifici di studenti e di tutto il personale scolastico attraverso la DAD, quasi nulla è stato fatto per la struttura scolastica e per i trasporti. In una lettera indirizzata al Ministro dell’Istruzione, al Prefetto, alla Città Metropolitana, alla dirigenza scolastica, al personale Ata ed ai genitori, gli studenti denunciano i tagli ed i mancati investimenti per un settore, qual è la scuola, da tutti definito strategico per garantire lo sviluppo del Paese ed un futuro alle nuove generazioni.
E’ inaccettabile che si è costretti a giornate lunghe di lezione perché la frequenza può essere garantita soltanto per 4 giorni settimanali per carenza d aule, con termosifoni non funzionanti e con carenza di spazi agibili.
“A seguito della pandemia iniziata nel 2020 – denunciano gli studenti – la quotidianità di tutti, ma soprattutto della comunità scolastica nazionale, è stata completamente stravolta. Ad essere toccati dalla situazione sono proprio gli ambienti scolastici e di chi li frequenta. Siamo stati costretti ad adattarci ad un sistema scolastico vittima da decenni di tagli da parte del Governo che è carnefice di una limitazione di accesso al diritto allo studio soprattutto per coloro affetti da condizioni economiche e psicologiche precarie. Il rientro in aula quest’anno ha causato una forte ondata di delusione nel corpo studentesco italiano, ancora una volta trascurato e messo in secondo piano da un governo che manca di azione nei processi di investimenti nell’istruzione. Questa mancanza si trasforma in un futuro nel quale non si investe e in un Paese che come l’Italia necessita di progredire, non può proprio permetterselo. Molti Istituti, soprattutto in Sud Italia, sono accomunati da un malcontenti derivante dalle stesse problematiche dovute a fondi non sufficienti per risanare un’istituzione ormai marcia. Il problema è analogamente esteso a livello provinciale: molteplici proteste, infatti, si sono diffuse su tutto il territorio. La Provincia ha smesso di essere un punto di riferimento per il comitato studentesco che si sente trascurato. Ciò provoca disagi come: termosifoni non funzionanti, necessità immanente di interventi di manutenzione, mancata agibilità degli spazi”.
Nell’esprimere piena solidarietà agli studenti che rivendicano il sacrosanto diritto allo studio in condizioni non precarie, si spera che il Sindaco Metropolitano di nuova nomina ed il Prefetto assumano una iniziativa, anche attraverso un incontro con una delegazione di studenti e di personale scolastico, per garantire immediati interventi per un sereno avvio del 2022, utilizzando anche i giorni di interruzione delle attività didattiche per le festività natalizie.