Ricevo e pubblico:
“Gentile Giovanna, come sai siamo in sospensione della convenzione delle strutture private con la regione Campania. Tutto è a pagamento. Per far sì che mia moglie (paziente oncologico) potesse fare gli esami ematochimici, sono andato prima all’Asl al Largo Palazzine, ma lì non fanno più i prelievi, e poi, su indicazione di un addetto allo sportello, mi sono recato a Monterusciello. Ieri mattina sono andato con le ricette ai locali di fronte alla posta di Monterusciello. Folla, confusione nessun addetto che ti accoglie per misurarti la febbre, o per darti informazioni. Mi intercetta un dipendente che mi indirizza verso un corridoio. Si chiede tra le gente. Riesco ad arrivare alla sala prelievi, ma mi dicono che devo andare all’accettazione. Vado, prendo il numeretto, ma il contatore non funziona. Non sai quanto tempo devi aspettare, una voce dall’interno che urla “avanti un altro “, riesco a capire che devo attendere una decina di persone. Finalmente giungo allo sportello: mi prenotano il prelievo per il 7 dicembre. È un tempo troppo lungo, con le seguenti conseguenze: mia moglie rischia di interrompere la terapia. Infatti dopo una normale sospensione di rito di una settimana, per riprenderla l’oncologa che la segue ha bisogno di vedere le analisi. Con il prelievo al 7 dicembre salta un mese circa di cura. Per evitare ciò, o vado da privato a fare le analisi e pago oltre 200 € o chiedo la cortesia al Policlinico di risolvermi il problema. Ma mi hanno spiegato che devono riaprire la cartella clinica, per cui dovrei fare un’impegnativa per ricovero in DH, andare lì ed avere il benedetto prelievo. Ma non è facile di questi tempi. Con questa denuncia sento l’esigenza di evidenziare disorganizzazione e inefficienza dell’Asl; la ricaduta sui malati della sospensione delle prestazioni dei centri convenzionati. Di questi tempi i malati cronici rischiano di condizionare le cure necessarie e urgenti.”
Lettera firmata