Conosciamo bene i contrasti che si sono verificati tra Governo ed alcune Regioni, tra cui la Campania, sulla riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie. Il Presidente De Luca aveva firmato un’Ordinanza che prevedeva il rientro in classe per gli studenti di materna, elementari e medie a fine gennaio per l’alto numero dei contagi ed anche per consentire una campagna vaccinale tra gli studenti. A seguito del ricorso di alcuni genitori e dello stesso Governo, il Tar ha sospeso l’esecutività dell’Ordinanza e le lezioni in presenza sono “regolarmente” riprese per tutti gli alunni a partire da martedì 11 gennaio.
Secondo i rappresentanti del Governo, in questi ultimi anni per la scuola sono stati stanziati miliardi, assegnando risorse anche ai Comuni, finalizzati a garantire migliori condizioni di sicurezza. Tutti “predicano” che la scuola e la formazione rappresentino la risorsa più importante del Paese per garantire alle nuove generazione sviluppo ed occupazione.
La risposta a questa propaganda politica ed alle mancate promesse arriva oggi dagli studenti, che hanno organizzato una giornata di mobilitazione a livello nazionale, proclamata dai ragazzi dell’Unione degli Studenti per il rientro in classe “insicuro” dopo le vacanze natalizie, ma anche per i “problemi strutturali” della scuola .
Il Coordinatore dell’Unione degli studenti, Luca Redolfi, ha ben sintetizzato le motivazioni ed ha dichiarato: “Diciamo basta al ricatto tra presenza e didattica a distanza. I trasporti e le nostre aule continuano ad essere sovraffollate, gli edifici scolastici sono inadatti per affrontare la pandemia, gli screening in tanti casi non sono stati fatti e non sono ancora stati programmati, le mascherine Ffp2 non sono garantite nelle scuole, il sistema dei tracciamenti completamente saltato. La soluzione però non può essere ancora la Dad che ha provocato difficoltà di apprendimento, disagio psicologico e dispersione scolastica. Dopo due anni non si può più parlare di emergenza”.
Gli studenti chiedono che una delegazione venga ricevuta ed ascoltata dal ministro Bianchi per avere garanzie di intervento su alcuni problemi prioritari come i trasporti, le classi pollaio, e di poter usufruire di tamponi e mascherine, riattivando il sistema di tracciamento.
Questi problemi sono già stati rappresentati e condivisi da tutto il personale della scuola, con manifestazioni e scioperi, per cui si spera che seguiranno azioni concrete da parte del Governo e dei vari organi istituzionali, soprattutto per evitare un ritorno alla DAD.