Uno dei punti fondamentali cui non bisognerebbe prescindere è sicuramente la scuola, intesa non solo come sistema di istruzione ma, e soprattutto, come presidio di legalità in territori come le periferie di Napoli, dove le complessità da gestire riguardano il disagio economico, la povertà culturale, la marginalità sociale, l’inclusione. In particolare la zona occidentale di Napoli, in una Municipalità, la IX, Pianura e Soccavo, quartieri dalle mille sfaccettature che cercano in tutti i modi di trovare una propria dignità, ma che troppo spesso sono alla ribalta per problemi di sicurezza e criminalità. Gli interventi che pure vengono fatti, non sono risolutivi. Vivere e crescere qui, significa avere pochi stimoli, poche possibilità aggregative, pochi sbocchi occupazionali… E quindi è proprio qui che la scuola rappresenta la più rilevante possibilità di cambiamento delle opportunità di vita per i bambini e i ragazzi che la frequentano. Purtroppo, però, malgrado gli
sforzi ed il grande impegno da parte di tutto il personale scolastico, ciascuno secondo il proprio ruolo, le scuole del territorio rappresentano un luogo dove il fare cultura non basta: sarebbero necessari centri associativi dove far incontrare i bambini e i ragazzi per poter fare sport, studiare, socializzare...
E che dire dei problemi una volta usciti da scuola: strade non presidiate dove i pericoli sono a dir poco evidenti, dove l’insufficienza dei marciapiedi rende la circolazione pedonale poco sicura, dove il non rispetto delle regole è molto frequente. Questa, purtroppo, la realtà. L’amministrazione comunale e la nuova Municipalità appena elette non potranno non tener conto di queste problematiche e spero vivamente che guarderanno alla scuola come premessa per il recupero funzionale e sociale delle periferie.
Pensare agli istituti scolastici significa migliorare le condizioni di vivibilità dei bambini e dei ragazzi, indicatore fondamentale della qualità urbana. L’obiettivo dovrebbe essere quello di garantire ai bambini scuole sicure e attraenti, scuole che anche al di fuori dei propri edifici, diventino punti di riferimento per l’intero quartiere che vive e si relaziona intorno ad esse, un quartiere fatto di servizi, centri sportivi, luoghi di incontro, in sinergia con un adeguato sistema di verde pubblico e trasporti accessibili a tutti. Purtroppo, i dati Invalsi degli ultimi anni, di cui ci siamo più volte occupati, hanno dimostrato il legame persistente tra abbandono e i livelli di povertà e disagio vissuto dagli alunni fuori dal contesto scolastico; ecco perché è di particolare
importanza agire soprattutto nelle periferie e in tutti quei quartieri contraddistinti da
disagi multipli. Occorre un cambio di passo nelle strategie politiche di governo della città, non interventi di facciata, ma progettazioni serie e mirate che servano a ridare sicurezza e tranquillità ai cittadini che, soprattutto alle nostre latitudini periferiche, si sono sentiti e si sentono sovente abbandonati.