Ricevo e pubblico lo sfogo di una madre che è stata ricoverata in ospedale con la sua bimba senza poter essere mai affiancata né da suo marito, né da un altro familiare a causa del rigido protocollo COVID ancora vigente. “Nel reparto di pediatria – racconta Giusy – c’è una forte solidarietà tra mamme. Se così non fosse chi ha bambini piccoli non potrebbe neanche mangiare o andare in bagno. Quando i ricoveri sono lunghi si arriva alla fine del percorso stremati”.
“Sono la mamma di una bimba di 9 anni, martedì ci hanno ricoverato in ospedale, fortunatamente niente di grave e sicuramente non è una lettera per criticare l’ospedale, anzi reparto pediatrico pulitissimo, dottori e infermiere bravissimi e dolcissimi con i bambini, ma…… c’è sempre un “ma” e io lo voglio urlare perché ora basta, siamo esausti! A causa del COVID i bimbi possono essere accompagnati in reparto da un solo genitore, che farà il tampone con il figlio e non potrà più uscire, non potrà avere un supporto da un parente per una semplice ora d’aria. Ovviamente lasciare i bambini da soli non si può, soprattutto se piccoli, quindi le mamme, (perché ovviamente erano tutte mamme), sono costrette a stare H24 con il bimbo che sta male, che piange sia di notte che di giorno, senza mai staccare un solo attimo, privata delle cose più semplici come farsi una doccia o riposare un po’. I bimbi vedono i papà da lontano che fanno capolino in reparto per portare la biancheria pulita, ma non possono avvicinarsi. Eppure il personale entra ed esce dall’ospedale! Medici, infermieri, addetti alle pulizie. Io stessa quando sono stata ricoverata sono entrata in reparto prima di fare il tampone. E allora perché tanta rigidità? Ma ultimamente non si parlava di dare supporto nei nidi? Una condizione al limite della follia, al limite dell’umanità. Ma io mi chiedo, non sono stati calpestati abbastanza i nostri diritti? È possibile in una condizione dove non c’è più emergenza COVID, continuare ad avere atteggiamenti che schiacciano tutti i diritti dei cittadini? Ognuno è preso dai propri guai e lo capisco, è un periodaccio x tutti, ma quando vogliamo dire basta a tutto ciò? Una mamma, donna, cittadina Italia, che si sente inerme nei confronti di queste regole che ormai non hanno più motivo di esistere.”
*GIUSY NARDI – Pozzuoli