Salviamo il pianeta: l’affascinante storia di Brandon Grimshaw

Il nostro pianeta è minacciato da tutte le prospettive possibili. L’uomo lo ha ricevuto in dono come luogo perfetto dove far proliferare la propria specie, ma, invece, si è sentito sempre più il padrone. In nome del Dio denaro ha sottomesso gli altri esseri viventi con i quali avrebbe dovuto <CONDIVIDERE> le risorse ed ha inquinato ovunque: l’aria, gli oceani, la terra…

Una storia singolare è quella di Brendon Grimshaw, un giornalista inglese che nel 1962 si recò in vacanza alle Seychelles. All’epoca, era un editore che lavorava per alcuni dei più grandi giornali dell’Africa orientale. Brandon, però, stava cercando qualcosa di più di una vacanza. A meno di quarant’anni lasciò il suo lavoro come direttore di giornale e iniziò una nuova vita! Brandon, infatti, durante la sua vacanza rimase affascinato da quel gruppo di isole nell’Oceano Indiano (115 per la precisione), di cui solo otto abitate permanentemente. Iniziò così a sognare di possederne una. Approdò per la prima volta, a Moyenne, un lembo di terra a 4,5 km al largo della costa settentrionale dell’isola più grande delle Seychelles, Mahé. Brandon si innamorò subito del suo silenzio e del suo selvaggio groviglio di vegetazione.

Nel 1962 acquistò l’isola per 16.000 dollari e iniziò a renderla abitabile, aiutato da un amico e collaboratore René Antoine Lafortune. Ma mentre René andava sull’isola solo occasionalmente, Brandon visse lì per decenni, senza mai andarsene. In 39 anni piantarono sedicimila alberi, costruirono 4,8 chilometri (3,0 miglia) di percorsi naturalistici e portarono e allevarono tartarughe giganti di Aldabra, con l’intenzione di creare un’isola di incredibile bellezza. Oltre a un’ampia varietà di piante e uccelli, l’isola oggi ospita circa 120 tartarughe giganti. Nel 1996 Brandon scrisse un libro su se stesso e sull’isola, intitolato “A Grain of Sand”. Nel 2009 è stato prodotto un film documentario su Brandon Grimshaw e l’isola.

Dopo 20 anni di tenacia, Grimshaw e il suo assistente Lafortune raggiunsero l’obiettivo di rendere l’isola di Moyenne un parco nazionale indipendente. Grimshaw è morto a Victoria, Mahe, nel luglio 2012. La sua tomba si trova accanto a quella di due pirati sconosciuti. Su sua richiesta, la lapide recita:Moyenne mi ha insegnato ad aprire gli occhi alla bellezza che mi circonda e dire grazie a Dio“. Le sue ultime volontà sono dedicate all’isola che lo ha accolto: “L’isola di Moyenne deve essere mantenuta come luogo di preghiera, pace, tranquillità, relax e conoscenza per le Seychelles e i visitatori d’oltremare di tutte le nazionalità, colori e credo“. Nel 2013, dopo che l’isola ha ricevuto lo status di parco nazionale, è stata costruita una nuova capanna e sull’isola è stato assegnato un guardiano, che riscuote il biglietto d’ingresso dai turisti. Nel 2010, il principe dell’Arabia Saudita offrì a Brandon Grimshaw 50 milioni di dollari per l’isola, ma Robinson rifiutò. “Non voglio che l’isola diventi il luogo di vacanza preferito per i ricchi. Meglio che sia un parco nazionale che tutti possano godere

E’ affascinante questa storia: è bello descrivere le gesta di un uomo sconosciuto che ha saputo svolgere un ruolo importante su una piccola porzione di mondo, in sintonia con l’intero pianeta. Ciascuno di noi è deputato ad una funzione che ci pone in sintonia con la Madre Terra. Bisogna solo fermarsi un attimo e comprendere come possiamo salvarne un pezzettino. Siamo ancora in tempo?

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