Ben cinquantacinque applausi si sono susseguiti in 37 minuti di discorso alla Camera del Presidente della Repubblica Mattarella nella cerimonia di insediamento. Per 18 volte è stata pronunciata la parola DIGNITÁ. Ma dov’è l’Italia della dignità? Il green pass (per il CTS una mera decisione politica) sta distruggendo la dignità. Esso è stato adottato “in nome della scienza”. Eppure tali decisioni politiche sono atti amministrativi che non trovano fondamento nelle evidenze scientifiche. La campagna vaccinale avrebbe dovuto restituire, tra le tante cose, dignità ai ricoverati nelle RSA. La maggior parte di essi, invece, si è ritrovato nuovamente ostaggio di strutture che hanno chiuso i battenti. Malati isolati, che hanno perso qualsiasi contatto con il mondo esterno. Perché accanirsi così? Perché non consentire ai familiari di entrare con tampone negativo e dopo una sterile vestizione? Si parla di dignità, ma si mortificano le più elementari regole del rispetto. Per non parlare della limitazione dei diritti dei non vaccinati. Sono addirittura obbligati alla vaccinazione anche i i guariti dal Covid 19, nonostante la memoria immunitaria potenzialmente potrebbe proteggerli. Almeno così è per qualsiasi altra malattia che sviluppa anticorpi. Il Prof. Crisanti afferma che è stata fatta una scelta “logistica”. “Si sarebbe dovuto disporre di risorse tali da poter testare tutta la popolazione vaccinabile e ciò non è possibile – afferma il microbiologo – La riapertura non è procrastinabile perché ora la diminuzione progressiva dei casi e l’elevato numero di popolazione protetta, consente di affermare che questo è il momento di allentare le restrizioni. E dunque, se da un lato si inaspriscono gli obblighi riconducibili al Green Pass, dall’altro sta per decadere l’obbligo di mascherina all’aperto. I residenti in Campania attendono le decisioni del Governatore De Luca che pare voglia, invece, mantenere in vigore l’obbligo di mascherine ancora per un po’.
Ricoverati-ostaggi nelle RSA. Dov’è l’Italia della dignità?
Sono obbligati alla vaccinazione anche i i guariti dal Covid 19, nonostante la memoria immunitaria potenzialmente potrebbe proteggerli. Perché non prevedere degli esami preliminari?