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Ricerca sul cancro: scoperte le “molecole chiave” per frenare la proliferazione delle cellule malate

Le ultime ricerche puntano a individuare farmaci sempre più intelligenti e mirati, in grado di frenare la proliferazione delle cellule tumorali

Controllare lo sviluppo del cancro attraverso nuove strategie terapeutiche, condotte con farmaci mirati a inibire una serie di proteine chiave e a riattivare i geni oncosoppressori”. È questa la strategia che sta portando avanti lo Sbarro Institute, presso la Temple University di Philadelphia, in collaborazione con ricercatori dell’Università di Siena e dell’Istituto nazionale dei Tumori Pascale di Napoli.

Il cancro è una malattia multifasica, nella quale il momento chiave è quello in cui la cellula impazzisce e inizia a diversi in maniera incontrollata. Negli ultimi 30 anni il lavoro dei ricercatori si è concentrato proprio su questa fase: la proliferazione cellulare. Sono state scoperte così una serie di molecole ‘chiave’ (cicline e CDK) che vengono a loro volta ‘tenute a bada’ dai geni oncosoppressori. Si tratta di geni che hanno una funzione importantissima sulle cellule: funzionano infatti un po’ come un freno quando l’auto è parcheggiata in discesa. Quando si ‘spengono’ o vengono danneggiate, cicline e CDK si associano e innescano la proliferazione cellulare. In pratica, l’orologio cellulare viene ad essere governato dalle cellule tumorali.

Negli ultimi anni le ricerche dello Sbarro Institute, non solo hanno scoperto queste molecole nelle cellule umane, ma le hanno correlate con i tumori. Inoltre, per rimettere il freno alla proliferazione tumorale, sono state create alcune molecole che mimavano l’azione dei geni oncosoppressori. Queste hanno portato a farmaci che stanno avendo grande successo contro diverse tipologie di tumori. Ma non in tutti. Ora però il lavoro dei ricercatori continua: è stata scoperta una nuova generazione di farmaci che, in maniera specifica, va a rimettere un freno contro la proliferazione cellulare. Si tratta di medicinali mirati a inibire la proteina AKT e riattivare l’attività di un oncosoppressore ‘chiave’. Uno studio pionieristico che ha mostrato la disattivazione farmacologica della proteina ‘bersaglio’, così da provocare l’arresto del ciclo cellulare e la morte delle cellule cancerogene, specie quelle responsabili del cancro al polmone e del mesotelioma. La ricerca punta dunque a sviluppare farmaci sempre più intelligenti e precisi, in grado di mettere un freno alle cellule tumorali.

La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre 2022 – gennaio 2023. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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