Alle 04.41 della scorsa notte un nuovo evento tellurico di magnitudo 1.4 ha interessato l’area flegrea. Come risulta dall’immagine le scosse, soprattutto di notte, sono diventate frequenti. Per fare il punto della situazione riproponiamo il link di un precedente articolo riferito al fenomeno del bradisismo.
La posizione degli esperti e del sindaco.
Un post pubblicato dal vulcanologo Giuseppe Luongo, evidenzia la necessità di pensare a un nuovo paradigma per il bradisismo. “I modelli sviluppati per la previsione di un evento eruttivo al tempo della crisi bradisismica del 1982-84, attraverso l’analisi dei fenomeni precursori – dichiara Luongo – indicavano che il sistema si stava preparando per un evento eruttivo. E’ ben noto che ciò non accadde. La realtà sconfessò i modelli catastrofisti che si mostrarono inadeguati per quanto stava accadendo nell’area flegrea. Questo risultato indica che per la previsione non è sufficiente potenziare le strutture di monitoraggio quando l’ipotesi relativa al funzionamento del vulcano è inadeguata. In tal caso bisogna puntare a un nuovo paradigma che consenta di superare le difficoltà sperimentate. E’ necessario rilevare che la complessità del sistema vulcanico non dipende dal numero delle singole cause che lo governano (riduzionismo), ma essenzialmente dalla loro interconnessione e dai relativi processi positivi e negativi di feedback (processi olistici). Infatti l’intero sistema raggiunge maggiore valenza rispetto alla somma delle sue parti, per cui esso si comporta in modo non lineare. Un sistema non lineare è fortemente influenzato dalle condizioni iniziali e segue comportamenti caotici. Progressi significativi nella previsione delle eruzioni potranno ottenersi introducendo linee di ricerca sui sistemi caotici. Un sistema inizialmente in uno stato caotico può diventare improvvisamente periodico. Fornire una spiegazione causale di un evento significa dedurre un’asserzione che lo descrive usando una o più leggi universali insieme alle condizioni iniziali. (Karl R. Popper). Quando le osservazioni non conducono alla meta, il problema da risolvere si affronta in via teorica partendo da definite condizioni fisiche, da cui si deducono i risultati che saranno messi a confronto con i dati empirici. Nella Scienza Galileana, Scienza Sperimentale e non Esperenziale, la Teoria precede e guida l’Experimentum che la conferma o la invalida e le fornisce dati appropriati ai casi in esame.
Il monitoraggio delle aree vulcaniche densamente abitate, come l’area napoletana, ha un doppio obiettivo: seguire l’evoluzione della dinamica del vulcano su tempi medio-lunghi (anni, decenni); individuare i segnali precursori delle eruzioni nel breve termine (mesi, settimane) per allontanare dall’area a rischio la popolazione esposta e i beni di alto valore materiale e culturale. Perché la previsione a breve termine abbia successo è necessario non solo che sia tempestiva da parte della comunità scientifica, ma che sia efficace il Piano di Protezione Civile.”