Stamattina alle 7,30 un passante ha dato l’allarme: un uomo di 61 anni, originario di Napoli, era appeso con un cappio al collo ad un’impalcatura di uno dei cantieri del Rione Terra. Inutile l’intervento del 118: l’uomo era ovviamente già privo di vita. Giunte sul posto le forze dell’ordine, si è proceduto all’identificazione della salma ed è stata avvisata la famiglia. Dopo le procedure di rito, il corpo del 61enne è stato trasferito al secondo Policlinico per gli esami irripetibili.
Non sono note le generalità dell’uomo, né le motivazioni che possono averlo spinto a commettere il tragico gesto.
La disgregazione delle forme comunicative fatte di rapporti personali e diretti, amplificano sempre di più la solitudine e i soggetti più fragili, talvolta, non sono in grado di sopportarlo. Lancia sempre un allarme un aspirante suicida. Il problema è saper cogliere i segnali. Porre più attenzione all’altro, dovrebbe essere l’aspirazione di ogni società o agenzia educativa. Non è solo la famiglia il luogo dove ciascuno di noi spende la propria esistenza, ma sono tanti altri i luoghi dove le relazioni interpersonali si stanno via via polverizzando.