Piazza 2 marzo, nel cuore del centro storico, trasformata in un campetto da calcio

Una cittadina puteolana richiede maggiori controlli

Ricevo e pubblico*
“Negli ultimi 10 anni un enorme lavoro è stato
svolto dall’amministrazione pubblica per convogliare fondi europei, nazionali e regionali nella rivalutazione e gestione del centro storico di Pozzuoli, uno degli insediamenti più antichi e culturalmente più ricchi della Campania. Oltre alle intensive attività edili attualmente in corso al Rione Terra, l’area portuale è stata interessata da estensivi lavori di riqualificazione e riappropriazione di spazi pubblici da destinare alla comunità. Tuttavia, le energie e il capitale – sia in termini di denaro che di risorse umane – investiti in queste attività rischiano di essere completamente vanificate senza un’adeguata e necessaria educazione civica che possa aiutare i cittadini ad apprezzare e tutelare questo patrimonio restituito.

Ne è un esempio la piazza 2 Marzo, sita a ridosso di uno degli accessi al Rione Terra, nel cuore del centro storico. Nata nell’ottica di riorganizzare dei vuoti urbani, la piazza celebra il ruolo di Puteoli come porto annonario in epoca imperiale e centro nevralgico dei traffici marittimi nel Mediterraneo, in quanto porto principale di Roma. Infatti, il plastico in acciaio riproduce un particolare riportato sulle famose fiaschette vitree, la fontana rappresenta la mappa del Mediterraneo e la pianta stessa della piazza, con le sue panchine a forma di imbarcazioni, ricalcano le rotte commerciali battute anticamente nel Mare Nostrum.

Questo spazio, così magistralmente pensato e realizzato, è stato completamente abbandonato ed è diventato regolare ritrovo di bande di ragazzini, che hanno trasformato il muro settentrionale dell’acropoli del Rione Terra in una porta calcistica a cui indirizzare ripetutamente pallonate. Tale consuetudine sottrae alla popolazione, impossibilitata a sostare nell’area, un “bene pubblico” pensato non come uno spazio ludico per pochi (di cui la città dispone in gran numero) bensì come un’area di riposo, ristoro e ritrovo per tutti. Inoltre, la costante attività sportiva genera stramazzi che mal si conciliano con il rispetto della quiete pubblica di un’area densamente popolata come quella in questione. Altresì, le vigenti normative in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID- 19, vietano l’assembramento e di conseguenza l’attività ludica/sportiva di gruppo. L’attuale situazione, quindi, non solo svaluta uno spazio costruito e dedicato alla popolazione puteolana ma crea anche uno stato di allerta e preoccupazione in ambito sanitario.

In conclusione, un immediato e incisivo intervento della pubblica amministrazione risulta necessario al fine di educare i nostri figli e i nostri concittadini a curare, preservare e valorizzare degli spazi che ci sono stati faticosamente restituiti e che fanno parte della nostra storia passata, sono una risorsa per quella presente eun’eredità per il futuro.”

* Maria Diletta Pubblico 

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