La discarica ex Di.Fra.Bi. è stata posta sotto sequestro a seguito di controlli da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ambientale. Stento quasi a credere! Sono decenni che viene accertata presenza di rifiuti pericolosi per la salute dei cittadini, relazioni di esperti che lo certificano, denunce alla Procura da parte delle Associazioni, finalmente il 14 dicembre il provvedimento. Sarà la volta buona?
Nel registro degli indagati sono stati iscritti l’amministratore unico della società che ha ricoperto l’incarico dal 1996 al 2004; colui che ha assunto lo stesso incarico dal 2018 ad oggi, il liquidatore e procuratore con incarico dal 2011 al 2016. L’accusa è pesante in quanto riguarda l’omessa bonifica e disastro ambientale. Sono gli unici per i quali saranno accertate le responsabilità? Esiste il reato di omesso controllo da parte dei vari livelli istituzionali, in primis Regione e Comuni, ai quali le Associazioni flegree hanno più volte lanciato l’allarme per la tutela della salute dei cittadini?
Attualmente il sito che in buona parte sta nel territorio di Pianura, ma che per la conformazione del suolo, oltre a provocare danni ai residenti, provoca danni anche e soprattutto a Pozzuoli e Quarto, è di interesse regionale. Ci sono state varie perizie che hanno accertato contaminazioni dell’acqua a valle della discarica. L’ultima perizia dello scorso 4 marzo ha evidenziato che il percolato generato dal 1988 destinato allo smaltimento sarebbe di 985.000 tonnellate. La discarica ha accolto rifiuti di ogni genere, dai fanghi industriali agli scarti ospedalieri provenienti anche da reparti infettivi, a morchie di verniciatura, insomma rifiuti speciali e pericolosi. Tale atteggiamento criminoso rientra nel grande affare che camorra ed alcuni industriali del Nord hanno fatto con il traffico illecito dei rifiuti tossici, con la vergognosa connivenza di pezzi dello Stato.
Inoltre, secondo gli inquirenti, il biogas prodotto dalla fermentazione dei rifiuti sarebbe stato venduto a diverse aziende che hanno prodotto energia elettrica. Pertanto la società non solamente non ha smaltito il percolato, ma con esso ha fatto addirittura profitti.
Gli inquirenti hanno disposto che i tre indagati dovranno provvedere alla messa in sicurezza sotto il controllo dei NOE. Già qualche anno fa, su richiesta della Procura, i sindaci di Pozzuoli e Napoli diffidarono i proprietari dei suoli ad accertare nei termini di 60 giorni presenza di rifiuti speciali nei sottosuoli di rispettiva proprietà.. Poi?
Finalmente qualcosa si sta muovendo, nonostante la sostanziale assenza delle istituzioni che hanno assunto impegni ma senza formali interventi per oltre 30 anni.
L’ex Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, già Comandante del Corpo Forestale della Campania, aveva assunto con le Associazioni l’impegno di trasformare l’area vasta di Giugliano da SIR (sito di interesse regionale) a SIN (sito di interesse nazionale). Infatti con un emendamento al decreto legge n. 76 del 16 luglio 2020 l’impegno fu rispettato, con l’onere per il Ministro di firmare un decreto di perimetrazione dell’area. Il Ministro Costa si era anche impegnato che nella definizione del decreto avrebbe fatto rientrare le 5 discariche di Via Provinciale Pianura. Il decreto fu convertito in legge n. 120 dell’11 settembre 2020, l’area divenne sito di interesse nazionale, ma il Ministro fu sostituito con il Governo Draghi e a distanza di oltre due anni il decreto di perimetrazione non risulta sia stato firmato, tant’è che sono stati impegnati alcuni parlamentari della zona, l’ultimo Francesco Borrelli, a presentare una interrogazione al Ministro.
Ripetiamo anche noi che bisogna aver fiducia nella Magistratura. E noi questa volta abbiamo tanta fiducia, con la speranza di non essere ancora delusi. Quando ci sarà il processo non escludiamo che valuteremo la costituzione di parte civile, almeno per onorare la memoria di tanti morti per patologie oncologiche, per assicurare la vicinanza alle tante persone che lottano per la vita , ma con un registro tumori aggiornato a 5 anni fa.