Ricevo e pubblico*:
“Alla Direttrice Sanitaria Asl Na 2 nord dott.ssa Monica Vanni
Con la presente vorrei metterla a conoscenza dell’incresciosa situazione in cui si trova mio padre che ha 90 anni. L’8 luglio ha fatto una cistoscopia in ospedale dalla quale abbiamo appreso che ha un (omissis) che doveva essere operato con urgenza. L’ho messo in lista di attesa lo stesso giorno, ma è stato chiamato per il day hospital solo il 16 settembre. Nello stesso giorno mi hanno detto che si doveva ricoverare il giovedì successivo e lo avrebbero operato il venerdì.
Venerdì 23 settembre 2022 ci rechiamo io e mia sorella in ospedale ma ci dicono che opereranno dopo le 14. Non essendoci alcuna comunicazione con i parenti, nessuno ci aveva detto l’ora dell’intervento, per cui siamo andate via e siamo ritornate alle 14. Premetto che mio padre era digiuno dal mattino, senza farmaci che prende essendo cardiopatico e gli avevano fatto il clistere.
Sono scesi 3 pazienti che dovevano essere operati, intanto mio padre ha cominciato ad innervosirsi, a 90 anni è anche normale. Sottolineo che mio padre, nonostante l’età, è abbastanza lucido e autonomo . Alle 19 è salito un medico che ci ha informati che non si sarebbe operato, né lui né un altro signore, perché erano arrivati 3 casi urgenti dal pronto soccorso. Tra l’altro ha aggiunto che lui li avrebbe anche operati, ma gli anestesisti alle 19.30 vanno via, per cui non è possibile operare dopo tale ora.
Ora io mi chiedo: le sembra giusto essere trattati in questo modo a 90 anni? Io vorrei vedere se ci fosse suo padre al posto del mio se non si fosse mobilitato tutto l’ospedale. Non ci hanno nemmeno dato la certezza che domani mio padre sarà operato, tanto meno l’ora approssimativa di quando sarà operato. Nessuno sa niente.
Intanto mio padre dovrà subire un altro clistere e dovrà stare di nuovo a digiuno. Direi che non sia per niente salutare per una persona di 90 anni. Sono certa che questa mia lettera non cambierà nulla, ma bisogna denunciare questi eventi a lei che dirige l’ospedale perché poi non si lamenti quando le persone parlano male del Santa Maria delle Grazie.
Tra l’altro è da sempre che in questo ospedale succedono cose assurde, a cominciare dal fatto che anni fa é morto un mio zio di 43 anni a cui era stato diagnosticato un semplice dolore intercostale, quando invece si trattava di un infarto e morì in macchina mentre si recava al San Paolo in quanto il dolore non passava. Se dopo tanti anni ancora questo ospedale non funziona come dovrebbe penso che qualche domanda dovrebbe farsela. La ringrazio se ha letto tutta la mia lettera e le chiedo scusa per averle rubato un pò del suo prezioso tempo”.
*Antonella di Fraia
Cosa influenza il comportamento umano? Lo spiega la Behavioural Genetics