Ricevo e pubblico il comunicato del Comitato “Pozzuoli Sicura”:
Il governo rinvia a fine giugno il decreto che dovrebbe dare sicurezza a Pozzuoli e sostegno ai cittadini con le case interdette. E ora annuncia che la parte principale del decreto non riguarderà provvedimenti, stanziamenti e contributi.
La misura è colma. Pozzuoli non pretende nulla di speciale chiedendo sicurezza e sostegni come li hanno avuti le città montane colpite da frane o le città vicine ai fiumi colpite da alluvioni. Pozzuoli è colpita, da sempre, da terremoti di media entità che non hanno mai prodotto vittime o crolli, ma fragilità di stabili “indeboliti” dalla lunga esposizione a scosse continue per lunghi periodi.
Si sa dagli anni ‘80 cosa è necessario fare per fronteggiare la situazione e, di conseguenza, Governo ed amministrazione sono in ritardo inammissibile rispetto alla adozione dei provvedimenti necessari a governare questa nuova crisi bradisismica.
E che questi ritardi siano andati oltre i limiti del sopportabile è dimostrato dal formarsi di molti comitati civici che chiedono chiarezza, sicurezza, sostegni.
Il moltiplicarsi di queste aggregazioni dimostra la vitalità di Pozzuoli e la sua volontà di continuare ad essere la città che sta, da millenni, fra la Solfatara ed il mare.
Ma questo fiorire di comitati, appelli e manifestazioni di qualche ora, ha dimostrato anche che essi non sono sufficienti a spingere governo ed amministrazione ad assumere i provvedimenti necessari ed ormai indispensabili. È giocoforza, dunque, dare corso a una lotta civile, democratica, pacifica, ma di lungo periodo, incisiva ed eclatante in modo da portare all’attenzione nazionale le responsabilità di governo, amministrazione e vari soggetti preposti.
Pozzuoli ha diritto ad avere e subito:
1) l’indicazione ufficiale della magnitudo dell’evento sismico atteso che si mormora essere 5.0
2) sulla base di questo dato ufficiale occorre avere VERIFICHE CERTIFICATE E DEFINITIVE che chiariscono:
* quali stabili sono in grado di resistere in sicurezza al sisma previsto
** quali stabili non lo sono e vanno ristruttrati con la garanzia del contributo statale per le ristrutturazioni certificate come antisismiche
*** quali stabili sono eventualmente non ristrutturabili e come si intende provvedere, fermo restando che l’obiettivo è avere un intervento statale che consenta a tutti di restare nella Pozzuoli resa sicura
**** la EROGAZIONE di contributi e servizi adeguati a vivere e lavorare per le famiglie con le abitazioni interdette.
Per queste realizzazioni di cui Pozzuoli ha diritto, e che fino ad oggi sono state colpevolmente negate, è ormai necessario -dopo che sono state ignorate manifestazioni civili e proposte ragionevoli, dopo promesse fatte e disattese- passare a forme di lotta lunghe, incisive ed eclatanti che costringano il governo ad adottare nel provvedimento previsto per fine giugno, quelle decisioni sempre annunciate e mai prese.
Il Comitato Pozzuoli Sicura si organizza, come accennato all’inizio, in una mobilitazione che dura fino all’emanazione del decreto.e in base a ciò che il decreto conterrà si deciderà, insieme a tutti gli interessati, se e come continuare la lotta.
Intanto si invitano cittadini, comitati, associazioni, soggetti sindacali e politici ad aderire e sostenere concretamentea una lotta unitaria e decisa per avere una POZZUOLI FINALMENTE SICURA!