Noto esercente puteolano discrimina i cittadini sprovvisti di Green Pass

In Italia le limitazioni le stabilisce la norma, i cittadini segnalino gli abusi.

Mi rammarica notare che, su una pagina pubblica di Facebook, un noto esercente puteolano si sia sostituito al nostro legislatore ed abbia addirittura stabilito contenuti e tempi di una norma che non annovera la sua categoria tra quelle obbligate alla esibizione del documento verde. Alla vigilia dell’entrata in vigore del Decreto su Green Pass, il pericolo dilagante è proprio quello di generare una discutibile frattura sociale che affondi le sue radici nella più bieca disinformazione. È datato 3 agosto l’articolo di Repubblica (autorevole testata giornalistica) in cui si rende nota la tabella relativa ai dati 2020/2021 su numero di contagiati, terapie intensive e deceduti per Covid. A tale dato oggettivo, nessuno può dare la propria interpretazione. Il dato certo è che il vaccino non blocca il diffondersi della pandemia. Lo stesso virologo Roberto Burioni, tanto amato ed intervistato dalle TV, il 3 agosto twitta “…la variante conveniente per il virus non è più solo quella che si diffonde di più, ma anche quella che riesce a infettare i già vaccinati. Una simile variante, in assenza di vaccino, non avrebbe alcun vantaggio e non emergerebbe mai”. Sarà per questo che il legislatore ha bilanciato la norma, pur rendendola un’arma pericolosa che porterà, inevitabilmente, alla “guerra tra poveri”. Per cui, allo scopo di evitare che la disinformazione diventi uno strumento criminale, rammento ai lettori del blog i punti salienti del Decreto Legge che da domani sarà obbligatorio. Sarà necessario il Green Pass per accedere a ristoranti al chiuso, musei, palestre, fiere e per assistere ad eventi sportivi e concerti. Sono tre le condizioni che consentono di ottenere il Green pass: essere guariti dal Covid19, aver fatto un tampone (negativo) nelle 48 ore precedenti o essersi sottoposti ad almeno una dose di vaccino. Per quanto riguarda il personale scolastico e i trasporti su lunghe tratte, il Consiglio dei Ministri è ancora a lavoro in queste ore, ma da indiscrezioni trapelate dalla Cabina di Regia, pare si marci verso l’obbligatorietà (studenti esclusi). Il Decreto, poi, dovrà essere convertito in Legge entro 60 giorni, previa approvazione da entrambe le Camere. In Parlamento, luogo naturale di produzione del diritto, potrebbe essere emendato e/o subire integrazioni.
Anche a Casale Monferrato un parroco aveva appeso un cartello simile fuori al portone della Chiesa. Le numerose segnalazioni al Sindaco hanno, ovviamente, portato alla rimozione del cartello. È di seguito riportato il documento CEI con le prescrizioni previste per l’esercizio delle attività religiose. È confermato l’obbligo di mascherina e distanziamento, ma non è prevista l’esibizione del GREEN PASS.

In un Paese democratico tutti hanno l’obbligo di informarsi e di attenersi alla norma: “ignorantia legis non excusat” dicevano i Latini, principio ancora vigente nel nostro ordinamento. Ai posteri, poi, l’ardua sentenza.

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