Continua l’impegno delle Associazioni del comprensorio Flegreo-giuglianese per la tutela del territorio e per il controllo dei beni essenziali, quali acqua, luce e gas, con alcune voci, sempre più inaccettabili, come gli oneri di sistema e le spese per il trasporto, che superano il costo del reale consumo. Tante promesse in campagna elettorale dei nostri politicanti, ma con il solo risultato: ogni semestre questi servizi di prima necessità subiscono un aumento.
L’acqua va salvaguardata da vari tentativi di privatizzazione. Nel 2011 si tenne un referendum per abrogare la frase del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Votò a favore dell’abrogazione il 54% degli italiani e fu abrogata la possibilità di poter privatizzare l’acqua . Tali tentativi esistono ancora, per cui invitiamo i nostri lettori a firmare la petizione lanciata da alcune associazioni e movimenti di Caserta . Il Sindaco viene sollecitato a “revocare la delibera di Giunta n. 18 del 10 febbraio 2021 e di istituire un’Azienda Speciale con durata trentennale, nel rispetto del risultato del referendum 2011”. L’Acqua è un bene comune e deve restare pubblica. E’ un principio che dobbiamo affermare e difendere sempre ed ovunque.
L’adesione a tale iniziativa scaturisce anche dal fatto che si rincorrono le voci secondo le quali “l’acqua del distretto appenninico centro-meridionale fa gola alle multinazionali straniere che mirano alla costituzione di un’unica società di gestione nell’Italia centro-meridionale, cioè un gigantesco rubinetto che controllerà il territorio e la vita dei cittadini, creando un vulnus geopolitico di democrazia”.
E’ da condividere, pertanto, anche la posizione del prete comboniano Don Alex Zanotelli, impegnato in tante battaglie per la pace e per la giustizia sociale, il quale sostiene che “se ci giochiamo l’acqua, che è un diritto ed un bene fondamentale per la vita umana, è finita. Per questo non deve essere consegnata nelle mani di chi vuole gestirla per fare soldi. I servizi idrici devono essere gestiti da Enti di diritto pubblico, controllati direttamente dai cittadini”.
Riportiamo anche un filmato sulla inaugurazione dell’acquedotto campano finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno. Clicca qui
Firma la petizione
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