Nessuna autocritica sulle “imbecillità” di gestione della pandemia

"Evitiamo la prossima imbecillità di Halloween"

E’ durata circa un’ora la puntuale conferenza del venerdì in diretta streaming del Presidente De Luca. Con il solito tono fermo e deciso, ha voluto evitare polemiche sugli attacchi subiti per la chiusura delle scuole. Ha annunciato il coprifuoco per i fine settimana di ottobre, anche per evitare le “imbecillità di Halloween“.

Nessuna autocritica sui ritardi e gli errori riguardanti l’organizzazione scolastica, i controlli sui mezzi di trasporto, gli assembramenti pubblici, le feste. Tutte criticità annunciate che hanno rappresentato le vere cause dell’aumento dei contagi. Per non parlare della riapertura delle frontiere e del bonus vacanze che ha incentivato molti a partire, andarsi a prendere per mano il virus e riportarlo a casa.

Niente di sbagliato in tutto questo! Il problema è la scuola.

Le scuole devono rimanere aperte, i nostri studenti hanno il diritto di entrare nelle scuole e frequentare, avere la didattica in presenza e perché questo avvenga è necessario – ha dichiarato all’agenzia Adnkronos la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi – l’intervento della protezione civile con presidi davanti alle scuole”.
La priorità scuola è quindi la necessità di mantenere aperte le istituzioni scolastiche in un momento critico come quello che stiamo vivendo – evidenzia con forza Gissi – la questione non può essere risolta con i proclami, con gli interventi in diretta e nemmeno con i Dpcm“.
Ogni azione è stata legata ideologicamente ad un obiettivo definito sulla carta, in alcuni casi poco realizzabile, e quando mesi fa il grido d’allarme degli enti locali, delle famiglie e delle organizzazioni sindacali è caduto nel vuoto e si è pensato a investire sulla bellezza dei banchi monoposto – continua Gissi – a fronte del fatto che avevamo bisogno di potenziare la sanità territoriale con l’intervento del medico scolastico con le azioni necessarie per prevenire i contagi che la scuola raccoglie suo malgrado, a fronte di tutto questo noi ci siamo ritrovati una scuola isolata.
Questa sarà un’epoca che legittimerà la differenza socio-economica degli studenti. Durante il primo lock down i fondi messi a disposizione delle famiglie hanno consentito anche ai ceti meno abbienti di acquistare un dispositivo informatico. Ma il problema non può ridursi a risolvere meri problemi tecnici o di collegamento in DaD: i ragazzi sviluppano le proprie capacità intellettive e logiche progressivamente. Questo avviene quando sono affiancati costantemente da esperti e abilitati a svolgere la professione docente. E la manifestazione di tale professionalità attraverso uno schermo non potrà mai esprimersi nella sua pienezza.
PAROLA DI MAESTRO IN PENSIONE!

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