La campagna vaccinale per il personale della scuola prosegue a tamburo battente. Coloro che soffrono delle malattie elencate nella tabella (resa nota dalla testata giornalistica “tecnica della scuola”), non possono accedere a AstraZeneca e attendono di essere inseriti in altri elenchi in futuro.
Con immensa tristezza apprendo di una collega, la prof. Annamaria Mantile, deceduta qualche giorno dopo la somministrazione del vaccino. La prof, come tanti altri insegnanti e ata, si era messa in coda alla Mostra d’Oltremare la scorsa settimana e si era sottoposta alla vaccinazione riservata alla nostra categoria, AstraZeneca. Aveva iniziato ad avvertire malessere, spossatezza, nausea e vomito, ma dopo un iniziale miglioramento delle sue condizioni generali, grazie alla terapia prescritta dal medico curante, si era improvvisamente aggravata, fino al decesso dovuto ad un arresto cardiaco. Sarà faticosa la ricerca del nesso di casualità tra la somministrazione del vaccino e il decesso. Ci saranno incontri e scontri tra periti, avvocati, PM, GIP; ma ciò che conta è che una donna di 62 anni è morta lasciando sgomenti i familiari, gli amici, gli studenti, i colleghi.
Intanto l’Italia attende la validazione da parte dell’AIFA del vaccino Jhonson & Jhonson, già approvato negli USA. Questo vaccino offre un’immunizzazione superiore ad AstraZeneca (l’82% nelle forme più gravi di COVID-19), si conserva in normali frigoriferi ed è somministrato in un’unica dose. A differenza di Pfizer e Moderna, che hanno realizzato vaccini basati sull’RNA messaggero, J&J ha seguito come AstraZeneca un approccio più tradizionale.
Il dott. Leopoldo Salmaso, medico specialista in Malattie Infettive, dichiara che sarebbero proprio i vaccini che inoculano la proteina Spike la causa principale delle varianti. Le nostre cellule che da sempre assemblano coronavirus, nel momento in cui entrano in contatto con la proteina Spike iniettata con il vaccino, genererebbero delle CHIMERE, e di conseguenza nascerebbero le varianti.
Qual è la strada giusta da intraprendere? La popolazione si affida alla comunità scientifica, ma i dubbi sono tanti. Le autocertificazioni da sottoscrivere, le cosiddette “liberatorie” o “consenso informato”, che sono la conditio sine qua non per la somministrazione del vaccino, certo non aiutano a dissipare tali perplessità.
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https://www.facebook.com/watch/?v=1331991443834982
A beneficio dei lettori si allega il Modulo di consenso alla somministrazione del Vaccino AstraZeneca anti Covid 19.
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_5452_5_file.pdf