Negli ultimi decenni gli studi sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza hanno messo in evidenza che, nell’ambito dei percorsi di crescita, i mezzi di comunicazione svolgono importanti funzioni di mediazione. Nell’attuale contesto comunicativo digitale, la sempre maggiore influenza dei media su bambini e adolescenti ha notevoli implicazioni sul piano della costruzione della loro identità e delle relazioni sociali e apre molti interrogativi relativi alle forme di tutela dei minori rispetto a inediti rischi on line.
Se è vero, infatti, che bambini e adolescenti sono “nativi digitali”, per certi versi “soggetti
tecnologicamente esperti” tendenzialmente più degli adulti, è vero anche che essi sono soggetti particolarmente vulnerabili, non sempre consapevoli e competenti e potenzialmente esposti ai rischi di un cattivo
uso di Internet e delle piattaforme digitali, in primo luogo i social media. La prorompente incidenza dei social media nella vita quotidiana degli adolescenti ha richiamato negli ultimi anni l’attenzione di studiosi e ricercatori sui comportamenti e le pratiche
comunicative online dei minori, al fine di potenziare le opportunità e prevenirne i rischi. In tali studi si collocano le rilevazioni di diverse Università italiane. Lo studio, che si inserisce in progetti scientifici ampi, si concentra sulle pratiche comunicative,
i comportamenti e le esperienze online degli adolescenti nei siti di social network, focalizzando l’attenzione sulle sfere dell’identità, della socialità con un affondo sui fenomeni di cyber-bullismo e violazioni
della privacy. Gli studi forniscono una panoramica delle tendenze più diffuse a livello nazionale e da essi emerge che gli adolescenti sono tra i principali fruitori delle tecnologie digitali; sono sempre connessi, immersi nei social media dappertutto. Navigano, creano, comunicano e crescono senza più distinzione tra online e offline, in una nuova dimensione che mette
profondamente in crisi le tradizionali dimensioni spazio-temporali e il rapporto tra sfera pubblica e privata. L’iperconnessione, se da un lato fornisce agli adolescenti
inedite opportunità di relazione e di sviluppo individuale e collettivo, dall’altro li espone
anche a nuovi rischi che incidono notevolmente sulla costruzione sociale
della loro identità. In particolare, lo studio evidenzia che alcune pratiche di socializzazione online dei ragazzi possono rappresentare azioni comunicative rischiose che li espongono, come già sottolineato, a potenziali esperienze indesiderate o pericolose, come il cyber-bullismo e l’abuso di dati personali, generando nelle vittime turbamento e danni psicologici anche gravi. In ogni caso, la ricerca mostra che i rischi vissuti sui social media sono strettamente connessi alle opportunità sociali e relazionali offerte da questi strumenti. Vogliamo ribadire allora che il ruolo della famiglia, della scuola e delle istituzioni risulta centrale per dotare i giovanissimi delle competenze digitali e culturali in sicurezza che permettano loro di acquisire una consapevolezza necessaria per evitare i rischi e i pericoli, e poter fruire positivamente delle opportunità offerte
dalle nuove tecnologie nello studio, nel lavoro e nel tempo libero.