Lettera pubblica della madre di un ragazzo che ha ripetuto per due volte la II media

Ricevo e pubblico*

In data 03/08/22, dopo tante lungaggini burocratiche per avere accesso agli atti della scuola media che frequentava mio figlio, ho inoltrato un ricorso avverso la sua bocciatura presso l’Ufficio scolastico regionale di Napoli per far luce su quanto gli è accaduto. Mio figlio, iscritto quest’anno per la seconda volta alla seconda classe di una scuola media statale di Pozzuoli, è stato nuovamente bocciato. Chiarisco che lo scorso anno è stato bocciato, sempre in seconda classe, quindi ha ripetuto per la seconda volta la classe seconda, con la Pandemia in corso e tutte le difficoltà che ha comportato (chiusura, isolamento, disagio sociale). Si fa presente che, pur avendo perplessità in merito, lo scorso  anno, sentiti i pareri addotti dai docenti del team di appartenenza, ho accettato ”obtorto collo” la bocciatura, anche perché gli insegnanti avevano dichiarato che lo avrebbero incoraggiato e sostenuto, recuperando lo svantaggio. Ma ciò non è avvenuto, anzi il senso di inadeguatezza è cresciuto e con esso la rabbia, la frustrazione, il peso dell’insuccesso scolastico, la delusione di un anno in cui sono venute a mancare tante cose come: il contatto umano, la vicinanza, l’incoraggiamento, il supporto affettivo. In questa cornice sconfortante non c’è stato alcun tipo di supporto nei confronti di mio figlio, solo rimproveri e, dulcis in fundo, la bocciatura secca, per motivi tecnici di rete e comportamentali di netiquette. Quest’ anno, poi, che si doveva partire già con gli aiuti, si doveva, cioè, provvedere a supportare l’alunno con un piano personalizzato (PDP), vista la bocciatura precedente e come era stato promesso, si è ripetuta l’esperienza del rifiuto in tutti i campi. La situazione di squilibrio psicofisico, e’ fortemente contemplata in questa fascia di età, perché in questi anni la personalità degli adolescenti è proteiforme. In questa fattispecie, infatti, si sono verificate derive comportamentali, essendo anche il contesto della classe di appartenenza turbolento, molto vivace, esasperante; per mio figlio non c’è stato alcun tipo di intervento individualizzato e nessuna strategia mirata. Ora ci si chiede: perché una seconda bocciatura, perpetuata ai danni del suddetto ragazzo? Per quali motivi e’ stata sottovalutata la parte psicologica del ragazzo? Se c’era da fare qualcosa di fattivo per incoraggiarlo, di concerto con tutti i docenti, perché non è stato fatto a tempo debito? La famiglia ha ricevuto solo una serie di note sul mancato materiale, sulla preparazione e l’impegno mancati e, in marzo, la sottoscritta è stata informata sul rischio di ribocciatura, se così si può dire, del figlio. Mi è stato consigliato di ritirarlo e di affidarlo ad una scuola privata, dopo che nei mesi precedenti, era stato suggerito di farlo  seguire da una persona esperta e, così è stato fatto. Alla luce dei fatti appena esposti e visti gli esiti infausti degli scrutini, la sottoscritta, insieme alla famiglia, vista la chiusura del figlio, sente il dovere di accertare, con attenzione, se c’è stata una grave disattenzione e se si poteva evitare il danno al ragazzo che si è autoisolato dal giorno dell’uscita dei quadri. Ora, preoccupati dello stato psicologico del ragazzo, che si trova a ripetere per la terza volta la stessa classe, avendo compiuto quattordici anni, ci domandiamo come sia stato possibile che, un ragazzo normodotato, sia stato abbandonato e non considerato con attenzione, quasi come se ferito fosse stato lasciato sanguinare fino alla gravità irreversibile. La nostra scuola italiana, inclusiva per eccellenza, non può non tener conto delle particolari condizioni di disagio psicologico in cui i nostri ragazzi si possano essere trovati, in questo periodo storico e come non ci sia stata una figura empatica, un mediatore dei conflitti e, perché non sia stato rispettato il PATTO DI CORRESPONSABILITA’ che si firma in ingresso. Nel 2023, essendovi carenze di questo tipo, penuria di dialogo e comunicazione efficace, umanità, mancando  una figura di mediatore, la scuola ha il dovere di assicurare il successo scolastico, FARO DELLA NOSTRA SCUOLA ITALIANA. Pertanto, in data 04/07/22 la sottoscritta si è recata a scuola per chiedere l’accesso agli atti, ai sensi della L.241/90, senza averne risposta, ma sollecitata di persona, la scuola in oggetto, li aveva tempestivamente inviati in via telematica all’istituto presso cui il ragazzo era stato trasferito. Successivamente, la preside dell’altra scuola rilevava che nel fascicolo del ragazzo fosse presente solo la valutazione di quest’anno e quella della scuola Primaria senza alcuna relazione o altro. Ed è per questo che si contesta la legittimità della bocciatura. Essa non è incoraggiante, specie se ripetuta. Essa non è riabilitativa, non è educativa, né risolutiva, perché priva di stimoli per attuare il ribaltamento degli stati ansiogeni e la risalita dell’autostima, indispensabile nella fattispecie. Ed aggiungo: se il ragazzo fosse stato bocciato per le ripetute assenze, perché non sono stati allertati i servizi sociali?

La scrivente chiede a chi legge: secondo voi, un ragazzo di questa fascia di età, di fronte ad una seconda bocciatura della stessa classe seconda, come dovrà reagire? A Voi la risposta”.

*Lettera firmata

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