Il 30 gennaio 1984 presentai una lunga relazione ai consigli generali unitari Cgil-Cisl-Uil dal titolo “La ricostruzione a Pozzuoli come occasione di sviluppo produttivo e occupazionale per l’intero comprensorio flegreo“. Fu particolarmente evidenziata la necessità di utilizzare le risorse: il mare, la geotermia,il termalismo, la pesca, l’agricoltura, il patrimonio archeologico, lo stesso fenomeno bradisismico. A tal proposito fu ipotizzata una sezione staccata della Facoltà di Geologia a Monterusciello per organizzare convegni scientifici internazionali per lo studio e la sorveglianza del fenomeno. A distanza di 38 anni possiamo fare il bilancio ed affermare che è senz’altro negativo, se pensiamo alle condizioni del mare, dei beni archeologici, del mancato utilizzo delle risorse, del mancato adeguamento della città al bradisismo. Se spostiamo queste problematiche a livello nazionale il bilancio è ancora più disastroso, con incremento di bollette di luce e gas ormai inaccettabili. Forse non tutti sanno che nei nostri mari esistono pozzi di gas non eroganti; che vengono estratti solamente 3 miliardi di metri cubi di gas su una potenzialità annua di 30 miliardi. Come conseguenza dipendiamo per il 45% dalla Russia e per il 94% complessivo dagli altri Stati, con prezzi più che decuplicati. il costo sarebbe di 6 centesimi a metro cubo a fronte degli attuali 70 più tasse ed in crescente aumento. Sull’energia sono ancora più gravi le responsabilità dei governi degli ultimi 40 anni per l’assenza di un piano energetico e per l’incremento delle bollette dovuto alle accise che incide per oltre il 55% del costo totale, per aver addirittura ostacolato in alcuni casi l’utilizzo di risorse geotermiche e naturali. La domanda è sempre la stessa: cosa fare? Dovremmo tenere il fiato sul collo al Governo ed ai 945 parlamentari. Andrebbe verificato se ci sono le condizioni per una vertenza giudiziaria. Ovviamente dovremmo sempre sperare di poterci affidare ad un avvocato e ad un magistrato che con obiettività si appassionino ad una vertenza che preferisco definire “la vergognosa persecuzione della povera gente“.
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