“Procolo, diacono della comunità cristiana di Pozzuoli, sarebbe stato martirizzato nell’anno 305 durante l’impero di Diocleziano. Egli, insieme ai laici Eutiche e Acuzio, anch’essi di Pozzuoli, fu incarcerato e condannato a morte perchè cristiano. Dopo la decapitazione, secondo le fonti, fu sepolto nel pretorio di Falcidio che dovrebbe trovarsi nei pressi della necropoli di via Celle. Inizialmente la festività patronale ricorreva in ottobre, ma poi un decreto della Santa Congregazione dei Riti, lo spostò al 16 novembre perchè la comunità puteolana nel mese di ottobre era impegnata nel lavori dei campi.
Le reliquie del Santo, insieme a quelle di San Gennaro e Sant’Eutiche, sarebbero state trafugate nell’anno 871 e portate nell’isola di Reichenau sul Lago di Costanza, dove furono conservate in una delle basiliche della città. Grazie al Mons. Antonio Gutler, confessore della Regina di Napoli Maria Carolina, le reliquie di San Procolo furono riportate a Pozzuoli il 13 maggio 1781 e da allora sono festeggiate dalla città e dalla diocesi con solenni riti“. (A cura dell’ufficio delle celebrazioni liturgiche del vescovo di Pozzuoli)
Ieri alle ore 18,30, presso la cattedrale di Pozzuoli, sono stati celebrati i primi vespri della solennità di San Procolo dal vescovo, Mons. Gennaro Pascarella, e dal suo presbiterio. E’ stato benedetto il nuovo organo a canne meccanico: accompagnati da don Giovanni Varriale, i vespri sono stati intonati dal coro diocesano e dall’assemblea dei presenti. Nell’occasione alcuni fedeli laici hanno ricevuto il mandato ecclesiale dal vescovo come ministri ausiliari dell’eucarestia. Molto sentita la partecipazione popolare nella suggestiva cornice della cattedrale di Pozzuoli.