La scuola primaria ritorna in presenza

A partire da lunedì 26 ottobre la scuola primaria ritorna in presenza. A 5 giorni dalla proclamata DaD da parte del Presidente de Luca per le scuole di ogni ordine e grado e ad un’apertura indirizzata alla sola scuola dell’infanzia il giorno successivo della pubblicazione dell’ordinanza n. 81, viene accolto il grido di protesta proveniente da varie componenti della scuola. La riapertura è però subordinata alla verifica delle strutture scolastiche da parte delle Asl. Lo si apprende dal comunicato stampa appena diramato dal nostro Governatore:

Acquisiti i dati epidemiologici sulla scuola, che attestano un continuo aumento dei casi accertati che in alcuni territori sono raddoppiati, nonché i dati relativi all’intero contesto regionale, rimangono ferme le disposizioni delle precedenti Ordinanze sulla scuola, con due nuove decisioni:
1) Avvio immediato di progetti finalizzati alla didattica in presenza per i bambini autistici e/o con disabilità;
2) Orientamento alla riapertura delle attività in presenza delle scuole elementari da lunedì 26 ottobre, subordinata a un’ulteriore verifica che sarà svolta nei prossimi giorni sull’andamento dei contagi registrato nel personale scolastico e negli alunni.
Per quanto riguarda le altre decisioni relative alla prevenzione e al contrasto dell’epidemia, la Regione ha chiesto al Ministro della Salute di condividere e disporre la sospensione di ogni attività dalle 23 alle 5 del mattino e degli spostamenti dalle 24, a partire dal prossimo fine settimana, sull’intero territorio regionale.
Per i dati epidemiologici provenienti dall’area metropolitana di Napoli e in relazione al Comune di Arzano, sarà disposta l’istituzione della zona rossa nello stesso Comune di Arzano.
Infine, per contrastare assembramenti e ridurre comunque la mobilità, l’Ordinanza prevederà la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati – previa autocertificazione – da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali”.

La fascia di alunni 6-10 anni appartiene alla fase evolutiva più delicata e una didattica a distanza è senza dubbio quanto di più mortificante possa esserci per la scuola.

Riportiamo di seguito l’intervista ad un’insegnante di scuola primaria, Carolina Monaco. 

CLICCA QUI   https://youtu.be/1ijhbdb2pis

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