La mandragora ingerita nella zona flegrea: ecco cosa é successo

Stanotte al pronto soccorso dell’Ospedale Santa Maria di Pozzuoli c’è stata una grave emergenza: una decina di persone, appartenenti a due nuclei familiari di Monte di Procida e di Quarto, si sono recati al nosocomio flegreo con evidenti sintomi di intossicazione.

Avrebbero tutti mangiato verdura velenosa, probabilmente della mandragora, convinti di mangiare degli spinaci o delle biete. Tra queste persone un quarantaquattrenne risulta essere in gravi condizioni. I Carabinieri della Compagnia di Pozzuoli ed i tecnici della prevenzione dell’Asl Napoli 2 Nord, hanno provveduto nella mattinata a ritirare a scopo precauzionale alcune partite di verdura da fruttivendoli e market alimentari di Pozzuoli e Quarto. E’ comunque importante segnalare che in entrambi i casi la verdura è stata venduta sfusa e non imbustata.

I sintomi manifestati dalle vittime dell’avvelenamento sono diarrea, vomito e confusione mentale, tipici segni di avvelenamento dati da questa pianta. La tossicità della mandragora è, infatti ben nota da millenni. Essa è dovuta al suo contenuto di alcaloidi tropanici che sono in grado di produrre effetti tossici a carico del sistema nervoso centrale, dell’apparato gastrointestinale e del sistema cardiovascolare.

Le foglie della mandragora possono essere facilmente scambiate per quelle di lattuga, spinaci o altro tipo di verdura, ma sono altamente tossiche. Le vittime che l’hanno inconsapevolmente ingerite sono ora affidate alle cure dei sanitari e l’Asl Napoli 2 Nord ha allertato i Pronti Soccorso del territorio per eventuale arrivo di altri intossicati.

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