Istituzioni civili e religiose allo sbando

Le contraddizioni latenti caratterizzavano la nostra società da decenni. Oggi sono esplose vigorosamente a causa del dramma pandemico, con il quale conviviamo oramai da 2 anni. Le differenze ideologiche, l’ignoranza democratica e la tendenziale indole egoista del genere umano, hanno creato fronti opposti e messo in luce la reale essenza degli individui. Da tale contraddizione non è stato risparmiato neanche l’ambito religioso. Nonostante la Chiesa Cattolica voglia apparire un organismo unitario e ben saldo al proprio interno, abbiamo da un lato il papa (Francesco) che definisce il vaccino “un atto d’amore verso il prossimo”, ed il papabile (arcivescovo Viganó) che attacca il sistema con parole durissime ed è un acerrimo nemico della campagna vaccinale. Persino i personaggi della più alta istituzione civile, come il Presidente della Repubblica (Mattarella), che per naturale vocazione di mandato dovrebbe apparire terzo, prende pubbliche posizioni e mortifica quella fetta di popolazione che legittimamente (si ricorda che in Italia non vige alcun obbligo vaccinale) sceglie di non vaccinarsi.

L’era Bergogliana ha accentuato le divisioni interne nella Chiesa Cattolica presentatesi già a partire da Concilio Vaticano II. Questa divisione si sta manifestando non solo in ambito dottrinale ma anche su altre questioni, quali ad esempio i vaccini. Non si tratta semplicemente di divergenze ideologiche, ma di equilibri di potere.

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Secondo il mondo tradizionalista, con Bergoglio la Chiesa Cattolica sta rinunciando alla propria identità, per mettersi al servizio del Nuovo Ordine Mondiale. Anzi, essa stessa sta contribuendo alla sua realizzazione, attraverso il falso ecumenismo, che porta all’accettazione di tutte le confessioni religiose. L’intento è la costruzione di un potere politico-economico unico di stampo globalista e massonico. Anche se questo nuovo potere è fondamentalmente ateo o agnostico, tuttavia si serve della religione come collante per tenere unito il tutto, ma proprio per questo deve abbattere muri e steccati che altrimenti ostacolerebbero la realizzazione del progetto. Il risultato finale è una nuova religione ibrida che non ha più Verità assolute da proporre.

Il vaccino oggi non è più un’arma contro la pandemia; è uno strumento attraverso cui controllare la popolazione ed il grado di asservimento al sistema. Se così non fosse la politica del green pass sarebbe stata impostata su altri principi, innanzitutto quello di garantire davvero la salute pubblica. A cosa serve inoculare vaccino, ad esempio, a chi ha già gli anticorpi? A cosa serve il green pass se il lavoratore è in Smart Working? Partendo, infatti, dall’obbligo della mascherina e del coprifuoco, il potere politico, lentamente ha cominciato ad entrare nelle nostre vite, a stravolgerle, a determinare le nostre scelte e ad abolire alcuni diritti fondamentali, subordinandoli all’inoculazione del vaccino o al possesso del Green pass. E mentre per una fetta della popolazione, in questa fase pandemica, è necessario adottare tali provvedimenti, per altri non solo è illecito, ma nasconderebbe un vero e proprio golpe da parte dei poteri forti e l’instaurazione di una dittatura, travestita da emergenza sanitaria. Così, invece di tornare alla normalità, la soglia di rischio viene spostata, di volta in volta in avanti, introducendo la terza, la quarta, la quinta dose e così via, di modo che l’infinita emergenza diventi la nuova normalità e si possano giustificare le restrizioni legislative antidemocratiche messe in atto.
Possiamo dire con ferma lucidità la famosa frase fatta “che il mondo sta cambiando”. Ma tale cambiamento non è più da ricondurre sic et sempliciter alla sua mutazione naturale. La falla attuale è ideologica e su di essa si appoggia la costruzione di un futuro che non dà più certezze. Questo perché ne sono state minate gravemente le fondamenta ed il baratro potrebbe essere ad un passo. Persino richiamare le folle alla presa di coscienza chiara ed oggettiva dei pericoli che sta correndo la democrazia risulta, per i più, eversivo.

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