Sono inquietanti le registrazioni delle telefonate intercorse tra il papà del neonato ustionato a Portici ed il 118, rese note dalla trasmissione televisiva ORE 14, in onda su RAI 2. Uno scaricabarili di responsabilità che hanno avuto come conseguenza la sofferenza di un’anima innocente che appena nata, porta sulle spalle il peso di un mondo che gira al contrario. Già sette figli, partoriti sempre dalla stessa madre, erano stati in passato sottratti alla potestà genitoriale e la famiglia non era sconosciuta alle forze dell’ ordine: era, infatti, da tempo seguita dagli assistenti sociali. (https://ilblogdigio.it/neonato-ustionato-a-portici-arrestati-i-genitori/)
Inizia ora la fase due per Vincenzino: sul corpo del piccolo i medici hanno innestato tessuti di pelle artificiale che potrebbero salvargli la vita. L’innovazione biomedica è stata una scelta concorde da parte di tutto lo staff medico che, ormai da una settimana, lotta per permettere al neonato di sopravvivere e di vivere in futuro una vita normale. Il bambino era stato ricoverato presso l’ospedale Santobono Pausillipon la scorsa settimana dopo un blitz delle forze dell’ordine che erano intervenuti dopo la telefonata del papà al 118. L’uomo aveva denunciato uno stato di malessere grave del piccolo e della mamma che lo aveva partorito quattro giorni prima a casa.
Altra storia di maltrattamenti: venerdì 19 marzo sono stati sottoposti ad interrogatorio di garanzia da parte del GIP della procura di Verona, i genitori di due gemellini che, lo scorso settembre, quando avevano 4 mesi, erano stati ricoverati con fratture multiple presso l’ospedale San Bonifacio. Uno dei due gemelli presentava un femore rotto, ma da indagini più approfondite dei medici su entrambi i fratelli, erano state riscontrate anche delle fratture che si erano determinate nell’arco dei due mesi precedenti; inoltre i piccoli erano risultati positivi ai test tossicologici: riscontrate nel sangue tracce di cocaina. I genitori poco più che ventenni, allontanati dai figli e denunciati per maltrattamenti e percosse, durante l’interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il capo della Squadra Mobile di Verona, Massimo Sacco, ha dichiarato che i gemellini, che attualmente hanno 10 mesi, stanno bene e sono in custodia presso una struttura protetta.