Iniziati i lavori a Licola per la pulizia dei canali

Quando nostro Signore creò il mondo, avanzò un pezzetto di Terra e, non sapendo cosa farne, lo destinò a questa zona che, non a caso, fu definita “pezzulle ‘e Paravise”. Peccato che in questo angolo di Paradiso, negli anni, non sono state valorizzate gli inestimabili beni archeologici e non sono state salvaguardate le tante ricchezze naturali. Ciò avrebbe meritato maggiore attenzione, anche per evitare l’emigrazione di tantissimi giovani. Nel comprensorio flegreo-giuglianese diverse Associazioni, tra cui Acli Dicearchia, Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute, Licola Mare Pulito, Eco della Fascia Costiera, Legambiente “Città Flegrea”, Villaricca Nuova Borgosano, hanno assunto varie iniziative con l’obiettivo di tutelare l’Ambiente e la Salute, di sollecitare le istituzioni a programmare interventi che potessero creare occasioni di sviluppo e di occupazione.

Gli scarichi a mare del Canale di Quarto, dell’Alveo dei Camaldoli, del canale abruzzese, del collettore borbonico, rendono non balneabile il mare da Licola  fino al civico n. 78 di via Napoli, secondo i dati ufficiali dell’Arpac. Inoltre sono stati sollecitati interventi per la messa in sicurezza delle 5 discariche e del cratere Senga di Via Provinciale Pianura, nonchè dell’area vasta di Giugliano. Era stata accolta con immenso piacere la trasformazione di questa zona  da SIR (sito di interesse regionale) in SIN  (sito di interesse nazionale), riconoscendo all’ ex Ministro  dell’Ambiente Sergio Costa di aver mantenuto l’impegno assunto. Ma a distanza di diversi mesi dall’approvazione della legge non è stato ancora emanato il decreto di perimetrazione dell’area, pare per una mancata collaborazione da parte della Regione Campania sui dati, che poi successivamente risultano inviati. 

Per la zona di Licola un particolare riconoscimento va ad Umberto Mercurio, Presidente dell’Associazione Licola Mare Pulito, per il suo quotidiano impegno  e per le sue denunce, anche su facebook, sul disastro ambientale provocato dai reflui provenienti da Giugliano e dal canale di Quarto, che, per mancanza di pulizia delle griglie, resta intasato, con la conseguenza che gli scarichi fognari invece di defluire verso il depuratore vengono scaricati direttamente a mare. Fino a  qualche giorno fa i risultati non sono stati soddisfacenti, nonostante incontri con i vari rappresentanti istituzionali, tant’è che le Associazioni sono state obbligate a depositare un esposto-denuncia alla Procura di Napoli per l’accertamento di eventuali responsabilità ed omissioni .

Forse anche per questa decisa iniziativa delle Associazioni, la Regione Campania, con un  provvedimento urgente, ha conferito l’incarico alla società che gestisce il depuratore di Cuma di rimuovere l’ostruzione e di provvedere periodicamente a pulire i canali, in modo che gli scarichi fognari possano defluire verso il depuratore. Nel contempo è in fase di progettazione  la costruzione di una vasca di decantazione nella galleria Spinelli per la soluzione definitiva della delicata vicenda. E’ un primo importante risultato, ma la mobilitazione delle Associazioni e l’impegno di Umberto Mercurio continueranno fino a quando ai cittadini di Pozzuoli non sarà garantito un mare balneabile da Licola a Bagnoli, fino a quando non saranno messe in sicurezza le discariche riempite di rifiuti tossici.

Ultimi articoli pubblicati

Articoli Correlati