Inconcepibile abbandono dell’ex Convitto Monachelle

Per martedì 17 settembre, alle ore 18, è stata convocata una riunione presso l’ex Convitto Monachelle di Arco Felice finalizzata all’assunzione di decisioni ed iniziative sulla destinazione di un complesso di proprietà del Comune di Napoli da anni abbandonato.

Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 7287 del 10/4/1981, in attuazione della L.R.11.11.1980 n. 5, fu decretata l’estinzione dell’Ente “Collegi Riuniti di Napoli”  ed il trasferimento al Comune di Napoli delle funzioni, dei beni e del personale del suddetto Ente.

Il Complesso si definisce tale in quanto è stato gestito da suore dal 1942 al 1980.

Un gruppo di cittadini puteolani, verificato lo stato di completo abbandono, decise di costituirsi in Comitato, di pulire quella zona, con l’organizzazione di alcune attività, oltre a tenere contatti con le Amministrazioni di Pozzuoli e di Napoli per verificare le condizioni per una possibile destinazione del complesso, nel rispetto dei vincoli imposti dalla norma in quanto ex IPAB, ente di beneficenza.

Ci sono stati vari tentativi, diverse promesse che ad oggi non hanno concretizzato risultati.

Da qui l’iniziativa del Comitato di incontrarsi per valutare se esistono le condizioni per continuare ad impegnarsi sull’azione intrapresa per “monachelle bene comune”.

Paolo Casale, uno dei promotori, ha indicato alcuni punti su cui ragionare:

1) Promuovere un appello per dare vita ad una Fondazione “Comunità Monachelle” quale giusta e nobile provocazione a fronte dell’energia ed insipienza delle istituzioni locali. Ovviamente il tutto dipende dalla capacità dei soggetti promotori e dalla risposta della società civile;
2) Promuovere una petizione popolare rivolta al Sindaco della Città Metropolitana affinchè favorisca le condizioni, previo trasferimento della proprietà alla Città Metropolitana, per riqualificare l’immobile nel rispetto dei compiti di istituto tra i quali in primis quello di garantire al territorio idonee sedi di istituti scolastici di formazione superiore;
3) Dare vita ad un soggetto giuridico, una srl o una cooperativa sociale, con l’obiettivo di  presentare al Comune di Pozzuoli di utilizzare uno spazio del pubblico demanio marittimo per organizzare un chiosco  ed attività socio-culturali;
4) organizzare la pulizia degli spazi esterni esclusivamente di sabato o nei giorni festivi a condizione che partecipi un congruo numero di persone.


Nel contempo
il prof. Paolo Maddalena ha consigliato di rivolgersi al Giudice per un’azione dichiarativa per mantenere le Monachelle alla proprietà pubblica e non privata. Esiste anche un’importante sentenza della Corte di Cassazione n. 29106 del 18.12. 2020 che riconosce il principio dell’l’azione popolare, nel rispetto dei principi costituzionali. Aggiunge il prof. Maddalena che il Comune di Napoli non può vendere l’immobile se non al Comune di Pozzuoli dove è stata svolta e si potrà svolgere la funzione sociale.

Diventa, pertanto, incomprensibile che Città Metropolitana ed i Comuni di Napoli e Pozzuoli da anni non assumano le opportune decisioni, lasciando nel più completo abbandono un complesso che potrebbe svolgere un ruolo sociale importante sul territorio. Ed è ancora più incomprensibile che iniziative incisive non vengano assunte dal Comune di Pozzuoli, limitandosi magari solamente a qualche timido tentativo di approccio alla questione.

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