Proiettate nella penombra della chiesetta della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, scorrono le speranze delle detenute che popolano la Messa domenicale. Arrivano chiedendo a suor Giampaola la coroncina del Rosario, confidando nella pace che sprigiona e stringendolo al petto. Le osservo riporlo al collo e ho la sensazione che l’oscurità venga dissipata dalla luce che dà loro speranza e che le spinge a perseverare nella forza e nell’attesa.
Anna T. mi dona la sua ultima supplica, scritta come sempre con ispirazione e dedizione: sente di condividerla con il mondo che sta fuori. Io, che sono il suo tramite, acconsento commossa.
“Vergine Santa, Tu non smetti mai di accoglierci sotto al tuo manto, la Tua protezione di Madre, sorella, amica, unico intercessore presso il Padre Nostro e Tuo Figlio Gesù che tanto soffrì per i nostri peccati. La Sua sofferenza atroce sarebbe dovuta essere un insegnamento per tutti noi che attraverso le scritture ne leggiamo il calvario. Invece continuiamo a sbagliare nelle piccole e grandi cose, in un mondo in cui qualche volta anche la Fede, come la Pace, vacilla, annullando quella visione di chiodi e di spine che martorizzano quel corpo dinanzi ai Tuoi occhi e per tutti i nostri peccati. Ed in quella sofferenza versata dinanzi ai Tuoi occhi, che ti trafisse il cuore di Madre, ancora una volta ci raccogliamo in preghiera per chiedere perdono ed implorare il Tuo aiuto che mai ci fai mancare e a cui ricorriamo il più delle volte quando abbiamo bisogno. Allora Madre Nostra, insegnaci che la Fede è un sentimento costante, coerente che attraverso la preghiera distilla la fiducia in Te quale nostra unica madre. E conferma la Fede anche nel Padre nostro che non ci ha mai puntato il dito o accusato come peccatori. Anzi ci ha sempre esortati alla preghiera, al pentimento, alla Fede. Lui, unico giudice delle nostre vite. Se puoi, Vergine Santa, intercedi per noi affinché quel suo sguardo non si distolga mai dal nostro, dalle nostre anime. Noi peccatrici che continuiamo a peccare per fame di potere. Tu solo conosci Madre Nostra la natura dei nostri peccati, ma sappiamo che ci accoglierai sempre e continuerai a tendere quella mano in seno alla Tua grande misericordia. A Te Madre, Mamma di tutte le Mamme, i nostri ringraziamenti. Continua a sorriderci affinché il tuo sorriso possa divenire il nostro in un cammino di Fede. AMEN”
Voci dal carcere: “La forza possa avere il sopravvento sulla paura e sull’angoscia”