E’ arrivato da qualche giorno E. D. N., un puteolano che vive da circa un decennio in Spagna. E’ davvero singolare il suo racconto: i passeggeri dell’aereo sul quale ha viaggiato per arrivare a Napoli vengono “invitati” su base volontaria a sottoporsi al tampone. La maggior parte di essi (tra cui lui) si sottopone al test, ma 5 persone rifiutano di farlo e vengono lasciati liberi di allontanarsi.
Era, infatti, scaduta il 24 settembre l’ordinanza regionale che obbligava alla quarantena in attesa di esito negativo di tampone chi rientrava dall’estero e dalla Sardegna, nonostante la situazione generale fosse già allarmante. Ma dal 27 settembre tale normativa e’ di nuovo vigente. Solo da ieri l’obbligatorietà è estesa a tutto il territorio nazionale.
Spagna, Grecia, Francia, Croazia e Malta sono le nazioni europee che attualmente hanno il più alto tasso di contagio. Come è possibile che i governi regionali abbiano concesso tanta leggerezza negli aeroporti? Il Governatore Vincenzo De Luca richiama costantemente i cittadini della Campania ad avere comportamenti corretti e senso civico. Ma la latitanza dei controlli e i vuoti normativi che ruolo hanno giocato in queste settimane nella circolazione del virus?
Intanto nei Comuni Flegrei la situazione rischia di diventare davvero critica. Da una diretta Facebook del Sindaco Pugliese si apprende che a Monte di Procida esplode un boom di contagi dopo una affollata cerimonia tenutasi in un noto ristorante di Bacoli, a cui hanno partecipato molti cittadini del Comune. Un’auto della protezione civile nella tarda serata di ieri, girando per le vie deserte di Monte di Procida, invitava i cittadini entrati in contatto con persone positive, a recarsi alla sede del Comune per effettuare il tampone.
Anche Pozzuoli nelle ultime ore registra un notevole incremento. Sono ben 124 le persone attualmente contagiate, 10 solamente nella giornata di ieri. I Sindaci richiamano a gran voce tutti i cittadini all’attenzione e al senso civico: evitare assembramenti; indossare correttamente la mascherina; lavarsi spesso le mani.