Il riscatto degli anni di laurea ai fini pensionistici è un problema molto sentito, anche nella considerazione che l’Italia occupa uno degli ultimi posti in Europa per il numero di laureati. Nei giorni scorsi, in occasione di un dibattito, il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha espresso parere favorevole per il riscatto gratuito degli anni del corso di laurea, nonostante la scelta comporti un costo che si aggira sui 4/5 miliardi all’anno. Tridico ha segnalato che in Germania si possono riscattare gratuitamente anche gli ultimi due anni delle scuole superiori.
Gi anni interessati al riscatto non debbono coincidere con altro periodo nel quale sono stati già versati contributi.
E’ possibile riscattare non meno di due anni dei corsi di laureaanche triennale, degli anni di specializzazione e del dottorato di ricerca . Essi vengono calcolati secondo il sistema retributivo e contributivo a seconda della condizione del soggetto ed in base alla data di presentazione della domanda. I giovani, ad esempio, sono tutti interessati al calcolo con il sistema contributivo, che penalizza di più.
Nel 2021 sono state previste alcune agevolazioni. Il riscatto costa al lavoratore 5.264,49 euro per ogni anno di laurea. Per i 5 anni è previsto un massimo di 25.000 euro che può essere anche rateizzato in 10 anni , senza interessi, con una trattenuta mensile di circa 220 euro per una laurea di 5 anni e di circa 175 euro se di 4 anni. Il contributo annuale versato può essere dedotto al 100% dall’imponibile fiscale. Se qualcuno non riuscisse più a pagare oppure volesse rinunciare dopo aver avviato i pagamenti e la rateizzazione, i periodi fino a quel punto riscattati rimarrebbero validi come sconto sull’età pensionabile.
Nonostante queste agevolazioni, per alcune categorie che hanno uno stipendio basso e senza significativi incrementi economici (ad esempio gli insegnanti) tale importo mensile rappresenta un costo eccessivo, per cui si spera che il Governo accolga la proposta e le motivazioni sostenute del Presidente dell’Inps Tridico, ovviamente non riferite solamente ai giovani.
Questa scelta rappresenterebbe un incentivo a studiare e ad aumentare le skills, cioè le capacità e le competenze personali, finalizzate a realizzare la crescita e lo sviluppo del nostro Paese.