Convocate 60 città italiane, lo scorso sabato si è manifestato contro il Green Pass. Evento fortemente sottodimensionato dalle TV nazionali e dai media in generale, i quali hanno preferito, invece, amplificare gli sparuti e strumentali tafferugli isolati nei vari cortei. Le piazze più affollate sono state quelle di Roma e Trieste. Cartelli e slogan hanno evidenziato che il dibattito non è più articolato sul vaccino, ma sul green pass: “No alla dittatura sanitaria“. Dal palco si susseguono le invettive contro il governo, i virologi e anche Papa Francesco reo di aver avallato la dittatura sanitaria chiudendo le Chiese durante il lockdown e consegnando di fatto ogni decisione alla politica. Ha lasciato tutti di stucco l’intervento del Vice Questore di Roma Nunzia Alessandra Schiliró, (Clicca qui per ascoltarlo) che ha gridato a gran voce di aver sentito il bisogno di intervenire per difendere la costituzione sulla quale ha giurato. “Io oggi mi sono sentita chiunque sia stato discriminato” ha dichiarato.
L’avv. Roberto Fiore, depositando numerosi ricorsi in difesa dei lavoratori, ha riferito in una nota che il 9 Ottobre il Tribunale di Napoli invierà il Green Pass alla Corte Costituzionale per esaminare se questo strumento è legale o illegale. Il Tribunale del Lavoro, e non solo quello partenopeo, è intenzionato a tutelare il posto del lavoro ed il salario dei docenti ricorrenti, svuotando di ogni contenuto repressivo il Green Pass. “Il sistema tirannico riceverà un primo colpo” ha dichiarato Fiore.