Dopo una pausa di quasi tre mesi, mercoledì 27 ottobre torna in aula il ddl Zan. La proposta di legge contro l’omotransfobia, è stata già approvata alla Camera nel novembre 2020. Si è bloccata al Senato dopo che la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, hanno definito il provvedimento non prioritario, non consentendo così l’avvio della discussione in commissione Giustizia. La discussione si è bloccata di nuovo questa estate quando il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che fino ad allora aveva appoggiato la legge, ha sostenuto la necessità di cambiarla per trovare un compromesso con il centrodestra. Alla ripresa dei lavori a settembre la conferenza dei capigruppo del Senato si è riunita per decidere il calendario dell’aula. La discussione sul ddl Zan è stata ancora una volta rimandata, questa volta a dopo le elezioni amministrative. Sarà una settimana decisiva per il disegno di legge. A dare il primo segnale è stato il segretario del Pd Enrico Letta, che ha aperto a modifiche sulla legge “purché non siano cose sostanziali. Chiederò ad Alessandro Zan di fare un’esplorazione con le altre forze politiche per capire le condizioni che possano portare a un’approvazione del testo rapida“, ha dichiarato. Domani Zan inizierà ad ascoltare i capigruppo dei vari partiti, ma ha già messo le mani avanti: “Cercherò di capire quali sono le richieste dei singoli gruppi e se si può arrivare ad una mediazione, che non sia però al ribasso!”
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