Il Comitato Pozzuoli Sicura richiede un incontro con le istituzioni

Il “Comitato Pozzuoli Sicura” si è riunito ieri, domenica 2 giugno, per valutare, come deciso nella precedente riunione, l’andamento della gestione della crisi bradisismica ed hanno dato mandato al portavoce Ciro Di Francia, di inoltrare un invito al Sindaco di Pozzuoli, al Capo della Protezione Civile, al Ministro della Protezione Civile per sollecitare, dopo la data del 10 giugno, un pubblico incontro. Sono state ritenute necessarie ed impellenti alcune risposte ai cittadini alla luce della nuova situazione delineatasi dopo gli intensi sciami sismici del 20 e 21 maggio.

«Ringraziamo tutti i cittadini che ieri mattina hanno partecipato all’incontro del ComitatoPozzuoli Sicura” – dichiara Ciro Di Francia – ed hanno dato il loro proficuo contributo per affrontare la delicata situazione flegrea. I comitati e le associazioni flegree stanno svolgendo un ruolo fondamentale per colmare il pericoloso vuoto tra cittadini ed istituzioni. Sono state rifiutate dall’amministrazione comunale le diverse occasioni di incontro da noi richieste, sia per le vie ufficiali che per le vie brevi. Il Comitato “Pozzuoli Sicura” conserva la fiducia nelle istituzioni e lo ha ribadito anche ieri, Festa della Repubblica, quando ha promosso un incontro presso l’Anfiteatro, con la partecipazione di una folta delegazione di cittadini. È stato dato mandato allo scrivente di inviare una PEC al Primo Cittadino, al Ministro della Protezione Civile, on. Nello Musumeci, ed al Coordinatore Nazionale della Protezione Civile, Ing. Fabrizio Curcio, per un incontro con Sindaci e rappresentanti dei cittadini, da trasmettere anche in streaming. I vertici nazionali dovrebbero comunicare i tempi per la conclusione della verifica dei fabbricati; per l’approvazione del decreto legge con stanziamento di fondi affinché si possa intervenire sui fabbricati vulnerabili e dei contributi per l’autonoma sistemazione per gli sfollati. Dal mondo scientifico dovremmo conoscere su quali ipotesi si sta approfondendo il fenomeno e da cosa ci dobbiamo difendere. Senza concreti risultati ieri non è stato escluso, all’unanimità, di chiedere l’intervento della Corte di Giustizia Europea per la mancata corretta informazione, ma nel frattempo si confida ancora una volta nella disponibilità interlocutoria delle istituzioni». 

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