Green Pass e DdlZan: l’Italia imbavagliata con la tagliola

L’imbarazzante esultanza di un Senato bigotto

A chi attribuire la responsabilità di un Paese sordo? All’attuale Governo sovranista? Al Parlamento con i “traditori” che nel segreto vigliacco del voto, valicano la linea di confine del proprio partito?
In merito al Green Pass la Commissione Europea ha chiarito bene che esso è considerato un passaporto verde solamente per la libera circolazione tra i Paesi europei e non va applicato all’interno dei singoli Stati per limitare alcune libertà, obbligando di fatto le persone a vaccinarsi, come sta avvenendo in Italia. A tal proposito l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Sergio Berlato, ha presentato una interrogazione ad hoc alla Commissione, chiedendo anche l’apertura di un procedimento di infrazione. In molti casi i nostri governanti si giustificano ripetendo “Ce lo chiede l’Europa”, diventato ormai uno slogan che ci sentiamo ripetere spesso. Dal momento che l’Europa chiederà di cancellare il green pass perché vìola il Regolamento europeo, ipotizzando anche un procedimento di infrazione, cosa farà il Governo Italiano? Re Mario vorrà dimostrare di essere il vero leader europeo e che le sue decisioni non si discutono, ma si “fila diritto? Oppure scenderanno in campo i giuristi per contestare che la legge europea può essere disattesa dal Governo italiano? Staremo a vedere! Oramai c’è da aspettarsi di tutto. Nel frattempo nelle varie piazze si preparano i manifestanti. La protesta nata come “la protesta dei portuali”, nel tempo è diventata qualcos’altro. Il leitmotiv di tutte le piazze italianela gente come noi non molla mai”, è un’eco che identifica un popolo sì eterogeneo, ma unito nella difesa delle libertà democratiche e dei principi tanto voluti dai nostri padri costituenti, ripresi oggi anche dalla normativa europea. 

Il triste momento storico che sta vivendo il nostro Paese non è legato solo alla pandemia e alla normativa che ruota intorno alla questione vaccinale. Si può estendere appieno anche agli strumenti utilizzati nelle aule parlamentari (in Senato in primis) per rimpallare scelte basilari, che sono le fondamenta di una società civile. Dietro tali strumenti si nasconde la più becera politica dello scambio di poltrone, purchè esse restino ben salde sul fondoschiena di qualcuno. Non esiste strumento più fascista (seppur al momento legittimo) della TAGLIOLA: l’aula parlamentare, luogo per naturale vocazione di discussione e confronto, viene prepotentemente vilipesa e snaturata con il voto segreto, e le delibere sono persino private di ogni confronto ed approfondimento. I franco tiratori, poi, quella fetta di parlamento vigliacco, priva di ogni scrupolo o ideale e a caccia di nuove alleanze, spadroneggiano e determinano le sorti future di un intero Paese.
Quali armi ha il cittadino? Nient’altro di quelle che sta già sta utilizzando. Far sentire la propria voce ovunque e costantemente. “Per quanta strada ancora c’è da fare…amerai il finale” scriveva Cremonini. Sarà la storia a raccontare alle nuove generazioni che in tanto buio c’è stato qualche squarcio di luce; racconterà di quei “plebei” che con forza e coraggio hanno cambiato il corso della storia dell’Italia patrizia, vile ed arrogante. 

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