Il 31 dicembre scade il termine dello stato di emergenza ed iniziano le discussioni per sapere cosa fare, dal momento che il virus è ancora in circolazione e che con le due dosi di vaccino non ci sono le condizioni per poter affermare che siamo usciti dalla pandemia. Di conseguenza si sta procedendo con la terza dose, a partire dagli 80enni.
Lo stato d’emergenza è stato deliberato dal Consiglio dei Ministri in applicazione del comma 3 dell’articolo 24 del Codice di Protezione Civile. Esso stabilisce che “la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”. In effetti lo stato di emergenza, scaduto a luglio 2020, è stato prorogato di un anno ed è scaduto il 31 luglio 2021. Il Governo, per prorogarlo fino al 31 dicembre prossimo, è intervenuto con una norma primaria, ossia il decreto legge numero 105 del 23 luglio scorso (poi convertito con la legge numero 126 del 16 settembre).
Se si ipotizza una nuova proroga per il 2022, c’è la necessità di ricorrere ad una nuova norma primaria con tre possibili ipotesi di realizzazione: la prima prevede l’approvazione di un decreto formulato ad hoc da parte del Governo, che dovrà indicare la durata provvisoria del nuovo stato d’emergenza, così da poter usufruire di ulteriori eventuali proroghe in futuro; la seconda possibilità sarebbe quella di presentare un emendamento ad un provvedimento che risulti già in discussione in Parlamento, ma questa soluzione incontrerebbe delle inevitabili difficoltà di convergenza da parte dei partiti che sostengono la maggioranza, che dovrebbero così trovare la quadra per una modifica ad uno dei testi già licenziati (tutti con grande fatica) in Consiglio dei Ministri. L’ultimo scenario è quello ritenuto da tutti come il più plausibile, ossia l’inserimento di una norma specifica all’interno del decreto Milleproroghe, che come sempre viene portato alle Camere per risolvere le disposizioni urgenti di fine anno.
A prescindere dalla scelta che adotterà il Governo e considerato che persiste la circolazione del virus attraverso le varianti, la proroga si renderà necessaria perché lo stato di emergenza consentirà al Governo procedure e provvedimenti eccezionali, come l’obbligo del green pass anche per i fruitori del reddito di cittadinanza e dei lavoratori, benché secondo alcuni in parte incostituzionale. Ed allora, anche per evitare contenzioso e manifestazioni di proteste, sarebbe preferibile che venisse individuata un’altra soluzione, almeno per i lavoratori.
Fonte Qui Finanza