“Gli occhi si sono chiusi, ma il cuore era aperto”

Oggi è festa della Repubblica. Il 2 giugno di 11 anni fa moriva Rosaria Serpico, mia madre

Da “Il senso della vita” di Oriana Fallaci:
La morte della madre non è paragonabile alla morte dell’uomo che amavi: è l’anticipo della tua morte.

Perché è la morte della creatura che ti ha concepito, portato dentro il ventre, regalato la vita.

E la tua carne è la sua carne, il tuo sangue è il suo sangue, il tuo corpo è un’estensione del suo corpo: nell’attimo in cui muore, muore fisicamente una parte di te o il principio di te, né serve che il cordone ombelicale sia stato tagliato per separarvi.

Per rinviar quella morte che era un anticipo della mia morte, dunque mi tenevo sveglia.

Per tenermi sveglia la tenevo sveglia e parlavo, parlavo.

Le raccontavo ciò che non le avevo mai raccontato e non avrei mai raccontato a nessuno, le mie ferite, i miei rimpianti, i miei dubbi, prezioso fardello tuttavia giacché era esso stesso vita, le dicevo che malgrado quelle ferite e quei rimpianti e quei dubbi mi piaceva tanto la vita, ero così contenta d’esser nata, e la ringraziavo in ginocchio d’avermi partorito”. 

Rosaria, mia madre, è mancata il 2 giugno di 11 anni fa. La sua storia l’ho raccontata tante volte. Ripropongo il link che parla di lei e della nostra vita prima che il suo destino incrociasse la mediocrità sanitaria.

Mia madre ha dispensato tanto bene. Quando è morta i suoi occhi erano chiusi, ma il suo cuore era aperto.

Oggi è la festa della Repubblica. Ma non c’è “Stato” se il cittadino non si sente tutelato. Non c’è “senso di appartenenza” se le istituzioni non fanno la loro parte. Attendiamo fiduciosi giustizia.

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