Eruzione freatica nei Campi Flegrei: le tesi

Il prof. Giuseppe De Natale, dopo le interviste rilasciate ad alcune testate giornalistiche, approfondisce e chiarisce la propria ipotesi scientifica

Il Prof. Giuseppe De Natale ha rilasciato un’intervista al Il Manifesto (CLICCA QUI PER LEGGERLA) e a Videoinformazioni.com (CLICCA QUI PER ASCOLTARLA). Ha avvertito, peró poi, la necessità di chiarire il suo pensiero che riportiamo integralmente per fare chiarezza e per favorire la serenità dei cittadini.

“Rispetto all’articolo, che ho appena riletto, devo però precisare una cosa, che leggendo magari non tutti comprendono. Nel passo in cui affermo: ‘La sismicità frattura ulteriormente le rocce, e rende il sistema sempre meno elastico e sempre più vicino ad un comportamento ‘critico’, IN CUI ogni piccola deformazione ulteriore può provocare fratturazioni macroscopiche, e al limite un’eruzione’, sono state tolte, probabilmente dal correttore di bozze per inserire l’articolo esattamente nello spazio previsto, le due paroline ‘IN CUI‘; poichè l’Italiano è una lingua molto critica, in cui basta poco per alterare il senso del discorso, devo precisare che l’ultimo periodo spiega appunto cosa si intende per ‘comportamento critico’ delle rocce, ma non intende affermare che già sia stato raggiunto.

Questa cosa la ritengo importante, perchè un lavoro recente molto pubblicizzato sostiene invece che effettivamente il limite critico delle rocce flegree sia stato raggiunto, addirittura dal 2015. Personalmente, non sono invece affatto d’accordo, e ritengo che tutte le evidenze ci dicono che non sia stato ancora raggiunto. Noi non sappiamo in effetti quale sia tale limite oggi e, in base alle previsioni teoriche, dovremmo osservare, quando questo fosse raggiunto, un minore aumento della sismicità con il sollevamento del suolo. Cosa che a mio avviso, malgrado le affermazioni contenute nel lavoro citato, evidentemente non accade ancora. Quindi, il rischio di un’eruzione futura (inizialmente freatica, se non ci sarà prima un’intrusione di magma negli strati superficiali) c’è, ma non si può affermare che sia imminente“.

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