I lock down hanno privato improvvisamente il mondo della socialità, della libertà, di tutto ciò che prima si dava per scontato. La scuola (e la DAD) sono stati il contraccolpo più duro. Sia per il personale scolastico che per gli studenti. Un’interrogazione parlamentare di “Liberi ed Uguali” alla Camera dei Deputati mette in luce la necessità e l’urgenza che il Governo emani linee guida per livellare le attività di prevenzione COVID-19 delle Regioni. L’on. De Lorenzo denuncia l’assurda disomogeneità delle quarantene sul territorio italiano. Oltre il 93% del personale scolastico è vaccinato, ma i contagi proliferano soprattutto nel primo ciclo. Vige, al momento, un sistema di gestione della pandemia confuso e disorientato. Ci si chiede se i contagi siano importati o prodotti dalla scuola. Questo perché manca una politica scolastica di ampliamento dell’organico e di riduzione delle classe. Il Ministro Bianchi, palesemente trafelato perché giunto in ritardo in aula, dichiara in prima battuta che la competenza sulla tematica appartenga al commissario straordinario Figliuolo e che, in ogni caso, sussista il protocollo del Ministro della Salute da tenere come fermo riferimento normativo. Dichiara, inoltre, che è stato convocato un tavolo tecnico per disciplinare la gestione delle quarantene.
Abbiamo intervistato il Prof. Antonio Giordano sul tema scuola e sulla valutazione rischi/benefici che, inevitabilmente, bisogna affrontare con la ripresa delle attività didattiche in presenza.
1) Prof. Giordano, se ci sono più di due positivi in una classe quale procedura è opportuno che si attui per studenti e docenti?
Se i casi di positività al Covid sono accertati è necessario garantire la quarantena per i contatti stretti.
2) Se un docente lavora in più classi e una di esse è in quarantena, è opportuno che vada in quarantena anche il docente o ci sono eccezioni?
Sarebbe opportuno che andasse in quarantena; tuttavia in questo momento vi e’ anche l’esigenza di garantire l’istruzione ai nostri figli. Se il docente rispetta tutte le norme di distanziamento e prevenzione e si è sottoposto alla vaccinazione, potrebbe anche continuare a lavorare.
3) E’ prevista nella scuola una autocertificazione dei docenti nella quale si dichiara che è sempre stato a due metri ed ha indossato i DPI?
In generale tutte le scuole hanno adottato e pubblicato un protocollo per le procedure da seguire; tuttavia, l’autocertificazione, in questi casi, non può supplire all’etica, al rispetto per gli altri e per se stessi. Credo, inoltre, che in tutti gli ambienti di lavoro debbano essere attuate le misure di prevenzione per ridurre la diffusione del virus.
4) I contatti diretti con positivi possono rientrare a scuola con tampone negativo fatto subito? Oppure in virtù del principio di precauzione è preferibile attendere un tempo minimo?
In effetti c’è ancora un po’ di confusione sulle tempistiche e sulle procedure da seguire in caso di contatto con un contagiato. Laquarantena sicuramente coinvolge i contatti stretti di casi confermati, poi non è indicato fare subito un tampone poiché non sarebbe attendibile nell’immediato per cui dovrebbe essere ripetuto. Quindi sarebbe preferibile aspettare qualche giorno per poi sottoporsi al tampone.