Disastro ambientale: le indagini della Procura

Primi risultati dopo anni di battaglie

E’ accertato che l’inquinamento ambientale ha favorito la diffusione del Covid-19, per cui i militanti delle associazioni del comprensorio flegreo-giuglianese sono fortemente amareggiati. In questo decennio hanno avuto incontri con i rappresentanti istituzionali  a tutti i livelli, ma senza significativi risultati. A distanza di due anni Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, nel quale sono riposte tante speranze, lavora ancora a gran fatica per far sì che approdi in Consiglio dei Ministri il disegno di legge “Terra Mia” per l’ integrazione della legge sugli ecoreati, la n. 68/2015, con l’introduzione di nuovi interventi ed inasprimento delle pene per  i criminali che inquinano. Ci sono veti incrociati nella maggioranza.

Nel nostro comprensorio, piena “Terra dei Fuochi”, è noto a tutti che ci sono scarichi a mare del collettore borbonico a Via Napoli; dell’ alveo dei Camaldoli, canale abruzzese e canale di Quarto a Licola; roghi e rifiuti tossici, che hanno provocato un significativo incremento di patologie oncologiche.

In assenza di risultati concreti, i Presidenti dell’ Osservatorio per Tutela dell’Ambiente e della Salute (Ciro Di Francia); di Licola Mare Pulito (Umberto Mercurio); di Eco della Fascia Costiera (Lucia De Cicco); di Legambiente “Città Flegrea” (Cristina Canoro); di Acli Dicearchia (Giovanna Di Francia); di Villaricca Nuova Borgosano (Antonio Lavagna), il 1° agosto 2018 depositarono una denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli per l’accertamento di eventuali responsabilità.

Il 15 ottobre 2019, su  invito del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Musto, è stata consegnata una memoria specifica sul canale di Quarto. Sulle altre problematiche risulta che siano impegnati i Procuratori dott. Persico e dott. Visone.

A distanza di anni si registra qualche risultato. Per il collettore borbonico di Via Napoli sono iniziati i lavori finalizzati ad evitare che per il troppo pieno si continui a scaricare il materiale fognario a mare. Per il canale di Quarto ci sono stati  sopralluoghi da parte dei Carabinieri dei Noe che stanno definendo la relazione da consegnare al Procuratore e si resta in  attesa di conoscere le sue decisioni. Si spera che con le iniziative della Procura si assumano azioni concrete anche per gli altri canali e per le discariche. Siamo in attesa, altresì,  del decreto del Ministro Costa sulla perimetrazione dell’area vasta di Giugliano, diventata recentemente sito di interesse nazionale (sin) nel quale, secondo gli impegni assunti, dovrebbe rientrare anche Via Provinciale Pianura.

Le Associazioni prendono atto di questi primi risultati, ma continueranno ad impegnarsi  soprattutto in questa fase molto delicata. Non escludono la richiesta di intervento della Magistratura anche per il vasto settore della sanità, perché vengano accertate inadempienze e  ritardi, sia per onorare  la memoria di tante vittime innocenti, sia per denunciare  che, purtroppo, non ci si ammala e si muore solamente di Covid-19. E’ inaccettabile che per errori e tagli del passato si è costretti a  chiudere ambulatori, a sospendere di fatto la prevenzione, insomma a realizzare una sanità negata soprattutto per le fasce più bisognose.

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