“L’uomo che realizzava i sogni” di Vincenzo Giarritiello, è una raccolta di dieci racconti tenuti insieme da un comune filo conduttore, la ricerca dell’anima e dunque della Verità.
“Il cammino di lettura ha inizio con ‘Il filo di Arianna’ dove il protagonista impugna un filo di luce per seguire un’affascinante donna nei meandri della conoscenza. Si conclude con ‘L’aquilone’ il cui filo sfugge a chi lo mantiene permettendo al giocattolo di librarsi nel cielo. Nel mezzo del percorso un’alternanza di storie tra mito, poesia e realtà, perché la storia dell’uomo è un infinito intreccio di piani dove il sogno e la realtà si confondono, rendendo spesso impossibile la distinzione tra l’uno e l’altra. In quest’intrico speculare di storie e personaggi, non potevano mancare ‘Gesù e Maria Maddalena’ protagonisti di Resurrezione, un racconto che ripropone il tema dell’eventuale legame d’amore tra il Cristo e la Maddalena da cui sarebbe nata una stirpe divina“.
Il racconto principale, che dà anche il titolo alla raccolta, è ambientato in una baita nel bosco: l’uomo, all’alba, riempiva delle bottigliette di vetro con l’acqua di un fiume. Le bottiglie erano tutte colorate, ognuno per un sogno diverso. Attendeva che qualcuno bussasse alla sua porta. Chiunque l’avesse fatto, avrebbe ricevuto una bottiglia del colore che rispecchiava il sogno da realizzare. Successivamente avrebbe bevuto da essa l’acqua del fiume e se ne sarebbe andato via contento, avendo realizzato il proprio sogno.
“L’impossibilità di realizzare i propri sogni spinge l’uomo a chiedere la grazia di Dio”
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