Di chi è la colpa di questa “guerra tra poveri”? Ai comunicatori ZERO in comunicazione!

Storia di un olocausto pandemico

Si sta determinando una situazione assurda tra vaccinati e non vaccinati, per precise responsabilità dei nostri rappresentanti istituzionali, non solamente per le scelte sbagliate e contraddittorie, ma soprattutto per la scadente comunicazione. La teoria degli slogans non risulta vincente, tanto meno il ricorso alla Costituzione sia da parte di chi  invoca la libertà di non vaccinarsi e sia da chi pretende di essere tutelato, sollecitando misure restrittive e/o obblighiNon dimentichiamo gli errori fatti durante la gestione della prima emergenza, il disastro provocato dagli scienziati cinesi, che se lo son fatto scappare. Questi dovrebbero essere individuati, non solo perché hanno tenuto nascosto per mesi questo gravissimo episodio, ma anche per rispondere della morte di centinaia di migliaia di persone. Almeno avrebbero dovuto dare una informazione, anche in forma segreta, all’Organizzazione Mondiale della Sanità, con alcune notizie sul virus che stavano modificando per problemi militari, ma anche per obiettivi di supremazia tra le superpotenze. La Cina, a sua volta,  dovrebbe indicare le varie forme di risarcimento per i danni provocati dalla pandemia, pur volendo riconoscere la buona fede. Non meno responsabili sono i gestori della nostra sanità. Con la pandemia sono emersi i grandi limiti anche in quelle regioni, come la Lombardia, la cui sanità è stata sempre considerata di eccellenza, ma che ha manifestato gravi carenze per quella preventiva e territoriale. Tutti costretti a correre in ospedale. E che dire della vigile attesa?

Vogliamo ricordarci della mancanza di un piano pandemico aggiornato, per cui medici ed infermieri hanno dovuto lavorare a mani nude e diversi hanno pagato con la vita? Possiamo dimenticare che con l’inizio della campagna vaccinale quello che è emerso in particolare con AstraZeneca, indicata prima fino all’età di 55 anni, poi di 65, poi  solamente da 60 in poi ed infine sospeso? E cosa dire delle manifestazioni sportive o delle stesse Olimpiadi in corso a Tokio? Non possiamo dimenticare i morti e coloro che hanno avuto serie complicazioni dal vaccino, che non vogliono ascoltare la solita frase che con il vaccino i benefici superano i rischi”. In queste condizioni si è creata una situazione di incertezza, di paura, di sbandamento e non possiamo bollare tutti, in modo dispregiativo e con inaccettabili epitetinovaxMolte persone si sono posti interrogativi, hanno letto, si sono informati. Possiamo accusarli di non avere cieca fiducia negli scienziati, diventate vere star televisive, spesso in contrasto tra di loroSarebbe stata, pertanto, indispensabile una comunicazione più efficace che sostituisse i proclami di scienziati come Burioni che suggerisce una raccolta fondi a favore dei non vaccinati costretti a restare chiusi in casa come sorci, oppure dell’utilizzo del verbo stanare del generale Figliuolo, per non parlare di leaders politici impegnati contemporaneamente ad essere rappresentanti di lotta e di governo. Per fare qualche esempio il Presidente della Camera Roberto Fico, che può anche considerare il Parlamento luogo di lavoro, avrebbe dovuto chiarire che all’esterno i parlamentari sono cittadini come gli altri e debbono rispettare le regole. E cosa dire del leader della Lega Matteo Salvini, al governo e quasi sempre in piazza? La sua collega di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sta svolgendo il suo ruolo di opposizione che le sta dando anche parecchi consensi, ma non possiamo dimenticare le sue posizioni contraddittorie rispetto a qualche mese faDiventerebbe problematico illustrare le posizioni delle varie anime del M5S.

Ci aspetta un autunno difficile e molto caldo per la scuola e per il mondo del lavoro. Serve chiarezza di posizione e coerenza nelle scelte. Nella scuola primaria e dell’infanzia, ad esempio, non si può prevedere l’obbligo vaccinale per il personale mentre per gli alunni solamente a partire da 12 anni. Non penso che si potrà evitare, anche se in forma limitata, la DAD. Ci rendiamo conto che le scelte non sono semplici e che incombe il pericolo della diffusione della variante Delta. Ed allora bisogna fare chiarezza sulle cure domiciliari che sono sempre esistite, ma non autorizzate perché bisognava dare precedenza a quelli che impropriamente chiamiamo vaccini, già prenotati e che danno una immunità inferiore ai 12 mesi. Un eventuale obbligo, peraltro, sarebbe incompatibile con lo scudo penale ed il consenso informato. Il foglio verde doveva essere presentato non quale linea di demarcazione e di discriminazione tra vaccinati e non, come è stato recepito, ma quale forma di collaborazione dei cittadini per bloccare da una parte la diffusione del virus e dall’altra per consentire la ripresa di alcune attività commerciali, con la libertà di scelta di accedervi anche attraverso il tampone o screening sierologico a prezzo calmierato. Infine il Presidente del Consiglio dovrebbe avviare  una verifica all’interno della sua maggioranza per tutte le scelte che dovranno essere fatte e che non riguardano solamente la pandemia, ma in particolare le riforme del fisco e della giustizia. Con una maggioranza più omogenea e  meno confusionaria probabilmente si otterranno migliori risultati.

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