Nel pomeriggio di oggi il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, anticipando l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, ha comunicato l’inserimento della Campania tra le Regioni a maggiore rischio di contagio, dunque tra le zone rosse. Le restrizioni entreranno in vigore domenica prossima e dovrebbero essere revocate il 3 dicembre. Un duplice salto di colore a causa della crescente emergenza sanitaria, decisione fortemente criticata dal Presidente De Luca per il ritardo con la quale è arrivata, lasciando che sul territorio si perdessero due mesi preziosi. Chiuderanno negozi (non gli alimentari), bar e ristoranti che funzioneranno solo da asporto fino alle 22. Sarà vietato ogni spostamento se non per lavoro, salute o necessità. Si ritorna alla autocerificazione che dovrà giustificare il motivo dello spostamento. Aperti parrucchieri e barbieri. Si attendono notizie sulla scuola: domani scadrà l’ordinanza regionale che ha istituito la DaD. Obbligatoria la prescrizione del medico di base per effettuare il tampone, anche nelle strutture private.
Nell’attesa dell’ufficialità del dato, raccogliamo lo sfogo di una lettrice e dell’odissea che riportiamo di seguito:
“Storie di ordinaria follia: dopo aver fatto il tampone il 31 ottobre privatamente ed essere risultata positiva, ho richiesto all’Asl l’inserimento in piattaforma ed è cominciata l’assenza per malattia dalla mia attività lavorativa. Trascorsi dieci giorni e su ripetute sollecitazioni, il medico di base mi ha prenotato il tampone presso il Drive in dell’Ospedale di Pozzuoli per martedì 10 novembre. Solo oggi la risposta: TAMPONE NON VALIDO. All’inizio non ho compreso. Poi dopo qualche ora sono riuscita a parlare con il mio medico di base. Tale risposta significa che non hanno avuto alcun esito per insufficienza di materiale. Mi ha inserita in piattaforma nuovamente in attesa di un nuovo tampone. Un’odissea…” M.R.L.