Lo studio “Siren” della Public Health England ha esaminato un campione di persone che ha contratto più di una volta il virus arrivando a diverse interessanti conclusioni.
È stato riscontrato che su un totale di 6.614 lavoratori, che hanno contratto il virus all’inizio del 2020, solo 44 sono risultati di nuovo positivi al coronavirus in un periodo di cinque mesi tra giugno e novembre. Ciò significa, secondo i ricercatori, che le persone che guariscono dal virus Sars-Cov-2 hanno un livello di protezione contro la reinfezione simile a quelle di coloro che ricevono il vaccino anti-Covid, per almeno 20 settimane. “Ma crediamo che le persone potrebbero trasmettere ancora il virus – ha affermato Susan Hopkins, consulente medico senior presso Public Health England e responsabile dello studio – e quindi vogliamo invitare alla cautela“.
I risultati mostrano inoltre che, sebbene sia improbabile che le persone vengano reinfettate subito dopo la loro prima infezione, è possibile contrarre a distanza di tempo nuovamente il virus e potenzialmente diffonderlo ad altri. “Questo studio ci ha fornito il quadro più chiaro fino ad oggi della natura della protezione anticorpale contro il Covid-19, ma è fondamentale che le persone non fraintendano questi primi risultati. Ora sappiamo che la maggior parte di coloro che hanno avuto il virus e hanno sviluppato anticorpi sono protetti dalla reinfezione, ma questo” quadro“ non è totale e non sappiamo ancora quanto duri la protezione. Fondamentalmente, crediamo che le persone possano ancora essere in grado di trasmettere il virus“, ha aggiunto Hopkins.
Concorda con questo studio anche il dott. Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. Egli sostiene che in queste prime fasi della campagna, è opportuno non vaccinare chi è guarito da COVID 19. “Più di 2 milioni sono in Italia i guariti da Covid-19 che sanno di esserlo. Nessun dato scientifico sostiene la immediata necessità e la sicurezza del vaccino nel loro caso. Nei guariti non va quindi praticato almeno fino a che non ne sapremo di più”.
fonte: QUI FINANZA