Il Ministro della Salute, qualche giorno fa, dopo aver consultato il CTS, ha firmato una circolare con la quale dava indicazione sulla seconda dose del vaccino per gli over 60. Chi ha fatto Astrazeneca come prima dose ed ha meno di 60 anni DEVE fare il richiamo con Pfizer o Moderna; le regioni si devono adeguare anche perché a volte questo mix risulta ancora più efficace, come sperimentato in altri Paesi. Finalmente una posizione chiara ed univoca! Ieri sera il Presidente Draghi, rientrato dalla Spagna, ha convocato una conferenza stampa, con la partecipazione del Ministro Speranza e del Generale Figliuolo. Il Premier, dopo aver sottolineato che nella “campagna vaccinale si sta facendo un po’ di confusione”, ha cambiato ancora linea. Il mix funziona, ma gli under 60 che vogliono mantenere come seconda dose AstraZeneca, possono farlo, purchè abbiano il parere del medico. Il Ministro Speranza ha tentato di spiegare questo cambio di rotta, affermando che “la risposta del CTS è per una raccomandazione molto forte per la vaccinazione eterologa sotto i 60 anni, ma resta aperta la possibilità di utilizzare Astrazeneca per chi lo richiede sotto consenso medico”. Insomma ha evidenziato che il CTS aveva raccomandato, ma nella sua circolare aveva obbligato. E poi saremmo curiosi di conoscere il medico che dà il consenso al proprio paziente al di sotto di 60 anni di poter fare come seconda dose Astrazeneca, assumendosi qualsiasi eventuale responsabilità. Ma non finisce qui.
C’è un’ampia discussione sull’obbligo della mascherina e si sta ipotizzando la data del 15 luglio per cancellare il divieto. Nella consueta conferenza stampa del venerdì, il Presidente Vincenzo De Luca ha anticipato che in Campania resterà l’obbligo della mascherina. Si continua a navigare a vista, peraltro senza dimostrare un minimo di capacità di un controllo!
Qualche considerazione vorremmo dedicarla alla cura anticovid e all’organizzazione della medicina territoriale, che dovrebbe assicurare prioritariamente una risposta tempestiva ai precari. Ci auguriamo tutti che con il prossimo autunno non si ripeterà la triste vicenda dello scorso anno, che si individuerà un vaccino che possa coprire tutte le varianti. Per tutto ciò è necessario che i singoli Stati dedichino particolare attenzione alla ricerca, con i dovuti stanziamenti, sia per definire il protocollo di cura e sia per approfondire i nuovi probabili virus che potranno sfuggire a qualche laboratorio (come quello cinese) o che possa provenire da altri animali. A tutto ciò deve seguire una efficace medicina territoriale e preventiva, senza sottovalutare la bonifica delle discariche e l’inquinamento ambientale. Sono state fatte varie sperimentazioni sull’utilizzo del plasma, su altri medicinali che hanno dato risposte positive soprattutto con il manifestarsi dei primi sintomi, ma fu introdotta la “vigile attesa” nei primi 3 giorni anche con contenzioso legale e diverse terape hanno avuto difficoltà ad avere il placet da parte degli organismi internazionali.
A proposito di cure, meriterebbe attenzione la pubblicazione nella rivista Nature di un farmaco molto vecchio, scoperto nel 1967 dall’Istituto giapponese Kitasato, con riconoscimento del Nobel per gli scopritori, perché un efficace antivirale. Ci riferiamo all’’ivermectina, balzata recentemente agli onori della cronaca grazie ad uno studio australiano condotto in vitro su cellule infettate con il virus SARS- CoV-2. Gli autori dello studio hanno infatti riscontrato che, nell’arco di 48 ore, una singola dose di ivermectina è in grado di azzerare quasi completamente la carica virale nelle colture cellulari. Altri studi si stanno portanto avanti anche in Italia ed in Inghilterra. L’Ivermectina è iscritta nella lista modello dei farmaci essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, mal’EMA ha già stabilito che l’uso di questo medicinale non può essere al momento raccomandato al di fuori di studi clinici controllati per trarre conclusioni in merito all’efficacia e alla sicurezza nella prevenzione e nel trattamento di COVID-19. Si conosceranno i risultati di questi studi in tempi brevi? Si spera!