Conferenza sul Bradisismo: approfondimenti e dibattito sul decreto

L’attività sismica dei Campi Flegrei non cesserà mai. L’obiettivo del cittadino deve essere quello di convivere con il fenomeno nel miglior modo possibile e in sicurezza. La famosa resilienza, tanto decantata da politici e scienziati, deve portarci a questo risultato. Il bradisismo è un fenomeno che ci rende unici al mondo ma solo da qualche settimana a livello nazionale hanno iniziato a conoscerci“.

E’ questa l’introduzione dell’Onorevole Antonio Caso del M5S che ha moderato il dibattito dell’incontro tematico sul Decreto Bradisismo che si è tenuto stasera presso l’Hotel NERONENSIS di Pozzuoli.

L’on. Caso ha dichiarato che l’obiettivo del decreto e’ quello di consentire ai puteolani di continuare di vivere a Pozzuoli e di farlo in sicurezza. Di andare, quindi, a mitigare tutti gli effetti che derivano dalla sismicità legata al bradisismo. Il Decreto, inoltre, ridefinisce la zona rossa in riferimento al rischio eruttivo.

La prima parte del decreto va ad analizzare la verifica della vulnerabilità degli edifici privati – afferma Caso – quindi delle case dei cittadini. Fa riferimento anche alla verifica della vulnerabilità degli edifici pubblici (scuole, ospedali, ecc). La domanda sorge spontanea: se la casa risultasse non sicura, cosa devo aspettarmi? Il decreto rinvia a successive decisioni. Abbiamo allora chiesto la modifica del decreto e l’applicazione del sisma bonus agli edifici che necessitano di interventi. Abbiamo proposto anche l’istituzione di un Osservatorio Permanente dell’edificato che arrivi a diventare un vero laboratorio da esportare anche in altre parti d’Italia con i famosi “edifici sentinella”. Lo stanziamento comprende anche fondi per un piano di comunicazione efficiente: a partire dalle scuole, i bambini devono crescere sapendo quali sono i comportamenti corretti da mettere in campo. È previsto anche uno stanziamento per una ricognizione e verifica delle infrastrutture e dei servizi attualmente esistenti, che sindaci e cittadini lamentano essere carenti.

È intervenuto poi, MAURO DI VITO, direttore dell’Osservatorio Vesuviano: “Il territorio flegreo – ha dichiarato Di Vito – è caratterizzato da fenomeni ed aspetti che devono essere conosciuti perché si possa arrivare ad iniziative legislative proficue come quelle contenute in questo decreto. Iniziative che vanno tutte nella difesa e nella tutela a del territorio. La situazione attuale sarà pubblicata domattina sul bollettino dell’ultima settimana: dopo una forte e veloce deformazione del suolo, che è arrivata fino a 1 cm in due giorni, caratterizzata anche da intensi terremoti, ora siamo in un momento rallentamento della velocità di sollevamento del suolo, sollevamento che si è quasi azzerato. Queste fluttuazioni ci danno maggiore respiro per poter attuare tutti i piani di potenziamento a nostra disposizione e per gestire più attentamente l’eventuale ripresa del fenomeno. Attualmente siamo in una fase che ci fa stare un po’ più rilassati che ci dà più spazio di lavoro sulla prevenzione: potenziare le reti che sono già all’avanguardia ed informare sempre di più la popolazione a mettere in atto comportamenti sempre più corretti. Questa crisi non è solo una crisi sismica, ma è anche soprattutto dei social. I media hanno amplificato in maniera esponenziale la situazione attuale. Questo è un fenomeno che sta evolvendo da molti anni, ci sono stati dei periodi in cui abbiamo avuto 600 terremoti al giorno, ma l’effetto amplificatore negli anni ’80 non c’era. Eppure il fenomeno ha avuto picchi di pari gravità. 

La parola é passata al Prof. GIULIO ZUCCARO, direttore del Centro Studi Plinius: il compito del Centro è quello di prendere in considerazione le conseguenze che possono derivare dalla fase eruttiva e pre-eruttiva. Rispetto alla precedente crisi bradisismica, la recente scossa superiore a magnitudo 4 ha provocato danni inferiori a quelli delle scosse di pari misura dell’83-84. Il decreto da ridefinito la zona rossa: è stata delimitata in relazione all’area di sollevamento, cioè alla zona che include tutti i terremoti superiore a 2 di magnitudo. Presto si realizzerà una schedatura a tappeto della zona rossa (con la scheda PLINIUS) che ci consentirà di individuare alcune celle già attenzionate, zone cioè dove ci sono edifici più vecchi e sui quali bisognerà partire subito. Ci consentirà anche di individuare i percorsi più vulnerabili perché qualora dovessimo scappare, dobbiamo sapere quali sono i percorsi da non fare. La scheda CARTIS, invece, sarà quella che ci consentirà di fare un’indagine a vista molto più approfondita sugli edifici individuati come vulnerabili. Entreremo in queste case e tireremo fuori una valutazione: BASSA – MEDIA E ALTA vulnerabilità. Gli edifici sentinella prima citati già esistono (ad es. la scuola Artiaco e la scuola Marconi, ndr) e ai fondi già esistenti messi a disposizione da PNRR, ci sarà l’implementazione di altri fondi per poter potenziare questa progettualità che sarà, poi, oggetto di studi”.

Successivamente é intervenuta ANNA SAVARESE di Legambiente Campania: “Abbiamo presentato le nostre osservazioni. Noi inquadriamo i rischi legati al bradisismo all’interno di una problematica più vasta legata al clima. Dobbiamo sapere cosa fare e cosa non fare in caso di crisi, imparando ad utilizzare la pianificazione territoriale, visto che oramai sono anni che siamo passati ad un livello di allerta gialla. Purtroppo nonostante le due delocalizzazioni che si sono avute negli anni, nel quartiere di Toiano e di Monterusciello, la densità della popolazione é continuata a crescere in maniera assolutamente incoerente rispetto all’analisi dei rischi che ci dà la scienza. È fondamentale che si operi un’analisi che comporti poi delle scelte su una pianificazione territoriale coerente, quindi in parole povere ristrutturare se questo comporta dei risultati certi in termini di sicurezza. In merito alle strade, solo il 12,5% di esse possono essere utilizzate per un’evacuazione e bisogna capire cosa si poteva fare e non si è fatto e da queste riflessioni ripartire”.

Ha partecipato al convegno anche l’On. ROBERTO FICO, già Presidente della Camera dei Deputati: “Io esigo dalla politica il rispetto per tutte le persone che abitano in quest’area. I Campi Flegrei sono una risorsa importantissima nazionale, quindi va attenzionata sia la situazione sismica che quella eruttiva. Siamo attualmente in una fase politica fatta di lavoro sugli emendamenti del decreto: quindi, ascoltare le persone e riferire in Parlamento su più piani e più tavoli tutte le informazioni che raccogliamo fuori dall’aula. Dalle informazioni corrette derivano interventi giusti. In questi territori mancano le giuste programmazioni da anni ma senza polemica politica ora è arrivato il momento di agire.

La parola é passata, poi, a GENNARO SAIELLO, consigliere regionale M5S: “Sono questi momenti di confronto importanti per mandare alla cittadinanza dei messaggi chiari. Bisogna calibrare bene delle dichiarazioni per evitare allarmismi ingiustificabili, impegnare le risorse giuste per intensificare la sicurezza sui territori. La tempestività degli interventi è fondamentale perché i fenomeni naturali sono imprevedibili”.

Durante l’intervento di SALVATORE FLOCCO, consigliere della città metropolitana, alcuni cittadini hanno iniziato a protestare, lamentando solo chiacchiere e nulla di concreto. In massa, buona parte dell’affollata sala, ha lasciato il convegno rifiutandosi di ascoltare gli altri interventi. “Viviamo in un territorio che non è preparato ad affrontare il rischio – ha dichiarato Flocco e quindi è fondamentale che nelle prossime scadenze previste per le esercitazioni di Protezione Civile possiamo essere più numerosi rispetto al 2019. Abbiamo bisogno di vivere in una città dove la paura del bradisismo possa essere mitigata dalla sicurezza delle strade e degli edifici”.

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